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Piccolo Mondo, simbolo della Follonica ruggente, compie 60 anni

Silvano Polvani
Piccolo Mondo, simbolo della Follonica ruggente, compie 60 anni

Il locale che anticipò il boom economico nacque da un’intuizione di Silvio “Aladino” Passini

24 giugno 2022
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Follonica Sessant’anni senza dimostrarli. Il Piccolo Mondo era il nuovo che si faceva strada sul vecchio, il locale cult di Follonica che ha accompagnato più generazioni come simbolo della diversità dando luce all’immaginazione, al fascino, all’eleganza come segno di distinzione. È il 24 giugno 1962 quando si aprono le porte del Piccolo Mondo iniziando così un’avventura che dura da 60 anni.

Sorge grazie all’idea del patriarca della famiglia Silvio Passini, detto Aladino, che aveva percepito che lì dove negli anni Venti, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, esisteva il pontile per l’attracco delle navi per la Fonderia Leopolda, poteva riprendere vita un pontile che questa volta permettesse l’ingresso ai clienti di un locale ristorante e albergo.

Aladino è descritto come uomo burbero, dal carattere forte, ma capace di intuizioni che non lo tradiranno. I suoi figli Smeralda, Marcello e Bruno ne seguiranno le orme. Viene da Modena, fa il carbonaio, le stalle per i suoi muli sono posizionate in quello che una volta era l’hotel Bologna. Aladino pur con tanti dubbi e scrupoli costruisce su palafitte, sospeso sul mare, l’albergo ristorante gelateria Piccolo Mondo, una novità per Follonica che ambiva a diventare la città del divertimento.

Il 1962 è l’anno che segna lo spartiacque per Follonica: anno in cui parte l’impianto chimico del Casone, una grande area industriale che richiama oltre 2.200 dipendenti, è l’anno che si apre il cantiere, per concludersi poco dopo, della Torre Azzurra, il grattacielo più alto della Toscana. Follonica si trasforma, si avvia a essere il primo comune della provincia, la sua voglia di affermarsi trova le conferme che sino ad allora le erano mancate: «La presenza del Casone cambia il territorio ma è soprattutto la città di Follonica a risentirne. Follonica vive il boom degli anni 60 – così scrive Claudio Saragosa nel libro “Follonica e il suo territorio” del 1995, Editrice Leopoldo II – vive il grande movimento economico nazionale simbolicamente rappresentato dalla Torre Azzurra e dalle Tre Palme. Follonica ha una posizione favorevole: il mare, la ferrovia, un clima mite, un ottimo paesaggio, una pianura urbanizzabile e vivibile. Crescono e si modificano i quartieri dotati di negozi, servizi, strade: Capannino, Zona Nuova, Cassarello. A Follonica si possono vivere nuovi rapporti interpersonali. Abitare in una cittadina moderna e dinamica è diverso che nascere, crescere e morire in un piccolo paese dell’entroterra. È una nuova società che nasce e la sua appartenenza chiede il sacrificio del vecchio modello di vita integrato. Per Follonica è un assalto continuo. I nuovi cittadini abiteranno Follonica con la ragione ma continueranno ad abitare il proprio paese di origine con la memoria».

Di tutto questo il Piccolo Mondo ne è interprete, nelle sapienti mani di Marcello Passini è riuscito a porsi nel tempo come l’emblema della città che si trasforma, che richiama gente da ogni parte e la sa trattenere per le sue opportunità che offre.

Marcello, dotato di una rara capacità imprenditoriale, ingegnoso nel forgiare la città secondo i modelli che avanzavano, ha saputo interpretare l’Italia del boom economico. Un anticipatore per la genialità di comprendere il passaggio dalla vita contadina a quella urbana.

Il Piccolo Mondo, il Tartana, l’hotel Bologna, l’ippodromo, sono sue creature create dal niente, nuove sfide custodite negli anni, rincorrendo un sogno che si affacciava su uno dei golfi più belli al mondo.

Marcello si era sposato nell’ottobre del 1962 con Manuela Lomi. Oggi è Manuela a condurre il locale. È una signora di una cortesia e gentilezza di altri tempi, capace di farti sentire l’amico e non l’ospite, di metterti a tuo agio quando frugando nella sua memoria racconta che la fortuna del Piccolo Mondo, in gran parte, è dovuta al fatto che pochi giorni dopo l’inaugurazione si fermarono, di ritorno da Roma dove giravano il film “Cleopatra”, Liz Taylor e Richard Burton. La storia del loro amore folle e chiacchierato, ma soprattutto epico fece il giro del mondo, ritratti nei giornali gossip dell’epoca così da dare risalto e notorietà all’albergo in mezzo al mare, come unico e straordinario. Ma non solo le due icone hollywoodiane: Fellini, Gasman, Ranieri, Buscaglione, Dalla, Mina e tanti altri si fermavano a Follonica, gli artisti del Cantagiro soggiornavano al Piccolo Mondo dandogli così risonanza e prestigio.

E poi, prosegue Manuela nel suo ricordo. i piombinesi, soprattutto i dirigenti dell’Ilva e della Magona, da subito scelsero il ristorante per una cena conviviale, per chiudere un accordo, per vivere un’esperienza che definivano unica. Gli stessi trasfertisti dell’area industriale del Casone diventeranno i clienti del ristorante del Piccolo Mondo, sono loro i nuovi signori di Follonica con i loro stipendi alti affittano le abitazioni migliori, possiedono le auto più in vista.

La famiglia Passini in tutti questi anni ha saputo bene che il turismo non è fatto di parole, di slogan e nemmeno di depliant né di improvvisazioni o di polvere negli occhi, il turismo chiede cose concrete e il Piccolo Mondo come lo stesso Tartana sono lì ancora oggi, pur nelle trasformazioni e le mode che la città ha attraversato, a testimoniare che idee e fiuto unite al coraggio sono merce rara che va custodita e incoraggiata.l

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