Nada contro il megaimpianto fotovoltaico a Manciano
La cantante e scrittrice da tempo vive in Maremma: "La natura va rispettata, perché fare questi megaimpianti?"
MANCIANO. «Io con queste persone ci vorrei parlare. E vorrei chiedere: perché?».
“Perché?”, chiede Nada Malanima. Cantante, musicista, artista di primissimo piano, originaria del Livornese, da anni vive in Maremma, a Montauto, insieme al marito Gerry Manzoli. È in questa natura, in questi silenzi, nel profumo di questi campi che ha scelto di abitare e di lavorare, prestandosi anche alla produzione di olio e di miele. «Perché – chiede – fare questi impianti immensi? La natura va rispettata, è nell’interesse di tutti e mai come in questo tragico momento ne abbiamo la prova. Sacrificare l’agricoltura, i boschi, tagliare le piante, togliere la vegetazione che serve all’aria, distruggere tutto: per cosa? Per l’interesse di chi? Per il profitto di qualcuno? È sbagliato. È un modo sbagliato di vedere il mondo».
Da queste parti non c’è podere che non abbia un piccolo pannello per uso domestico. È questa la dimensione per il territorio, secondo il comitato Pro Montauto. Il megaimpianto? Una speculazione. «Mi chiedo: la Toscana mette così tanti vincoli a costruire, giustamente secondo me. E poi consente di distruggere la campagna in questo modo?». Il via libera al progetto trasformerebbe per sempre questo angolo di Maremma che appena oltre il confine regionale vede bene gli effetti delle scelte per il territorio. Dal Lazio avanzano campi fotovoltaici e, in secondo piano, si staglia il profilo della centrale di Montalto di Castro in via di smantellamento. È davvero questo il modello da seguire per la Toscana? —
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