Il Tirreno

Grosseto

Priscilla sfida il suo ex sindaco «Caro Arturo, io corro da sola»

Ivana Agostini
Priscilla sfida il suo ex sindaco «Caro Arturo, io corro da sola»

La capogruppo d’opposizione, già vice di Cerulli, ufficializza la spaccatura con lui Entrambi puntano alla fascia. Lei: «Mi rimetto in gioco, libera di fare di testa mia»

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A Monte Argentario si sancisce definitivamente la spaccatura nel centrodestra. Arturo Cerulli e Priscilla Schiano, per anni uno a fianco dell’altra come sindaco e vice, hanno deciso di percorrere strade diverse svelando entrambi la volontà di correre per la poltrona di primo cittadino alle elezioni del 2023. Le frizioni si sono palesate anche sui social, dove i due hanno pubblicamente “dialogato” a distanza senza esclusione di colpi.

Priscilla Schiano, dopo essere stata al fianco di Cerulli e dopo essere stata scelta da lui come candidata sindaca nelle elezioni del 2018, ha deciso di spiccare il volo da sola. Una scelta che Schiano compie senza rinnegare il rapporto con lui e senza nascondere la gratitudine che ha verso chi le ha permesso di fare esperienza. La capogruppo di Forza Argentario, alla soglia dei 48 anni, vuole darsi la possibilità di diventare prima cittadina di Monte Argentario dopo aver perso la poltrona, due anni fa, per circa 340 voti.

La spaccatura forse era già nell’aria quando Arturo Cerulli, a febbraio dello scorso anno, aveva lasciato il gruppo di minoranza Forza Argentario di cui Schiano è tuttora capogruppo.

Cerulli era diventato capo gruppo di “se stesso”. La scelta era stata motivata dalla volontà di muoversi da solo senza per questo avere nulla contro gli altri componenti. La scelta di Cerulli è stata poi seguita da Michele Lubrano alcuni mesi dopo. Una divisione, quella fra Schiano e Cerulli, che è diventata netta in questi giorni quando l’ex primo cittadino ha scelto di tentare il terzo mandato e Schiano, di conseguenza, il primo. Ognuno per la sua strada.

Schiano, cosa è successo da giugno 2018 a oggi?

«Dopo il voto ho analizzato la sconfitta. Mi sono chiesta cosa mi avesse portato a perdere la poltrona di sindaca. Ho riflettuto sulla squadra che si era presentata nel 2013 e che aveva vinto e su tutto quello che era successo nel 2018. Ho considerato la mancanza, in lista, di alcune persone che senza dubbio, in passato, hanno avuto un peso importante nell’elezione di Arturo a sindaco. Basti ricordare Luigi Scotto che ha corso da solo e alcuni consiglieri che nel 2013 avevano portato circa 600 voti».

Dalla sua analisi ha capito il motivo della sconfitta? «Credo che la nostra lista, per alcuni, avesse un’impronta molto “arturiana”. Più che perdere io direi che ho rischiato di vincere. C’era però chi vedeva in una mia vittoria lo spettro di un terzo mandato di Cerulli. Io cercai di spiegare, durante la campagna elettorale, che non sarebbe successo, che la candidata ero io. Forse chissà, se avessimo vinto, alla luce di quello che è successo adesso, forse davvero Cerulli avrebbe provato a fare il sindaco nonostante la sindaca fossi io. Nel 2018 non dimentichiamo che c’era un palazzo comunale stufo degli atteggiamenti di alcuni personaggi».

Quindi la presenza di Cerulli può essere stata una delle cause della sua non vittoria?

«Forse per alcuni io rappresentavo la prosecuzione del mandato di Cerulli. Per questo ho maturato l’idea di voler dimostrare chi sono davvero. Di mettermi in gioco ovviamente aiutata da altre persone che mi affiancheranno. Arturo Cerulli vuole fare il terzo mandato. Perché io non posso fare il primo? Perché l’Argentario non può avere una sindaca donna e giovane e che possa essere ancora vicina ai giovani?».

Quindi lei ha deciso di togliersi dal cono d’ombra di Cerulli?

«Arturo ha l’anima del candidato sindaco. Forse avrei dovuto mettere in chiaro le cose da subito, dall’inizio della campagna elettorale. Non l’ho fatto perché di certo avremmo discusso. Forse ho sbagliato ma io l’ho sempre sostenuto. Ora mi voglio mettere in gioco senza avere alcuna stampella sotto il braccio, dimostrando la mia determinazione. Non vorrei che il mio rispetto dei ruoli e la mia gratitudine fossero stati scambiati per debolezza. Penso sia legittimo da parte mia chiedere una seconda possibilità, libera di fare di testa mia e sbagliare con la pelle mia, senza credere più in consigli dati per il mio bene».

Mettersi in gioco vuol dire eventualmente partecipare anche ad eventuali primarie per scegliere il candidato?

«Certo, se sarà necessario faremo delle primarie e saranno i cittadini, sovrani a decidere. Ma avranno scelto votando o non votando Priscilla».

Quindi per il momento non sembra possibile nessun accordo con Cerulli?

«Per il momento no. Di certo Cerulli non sarà nella mia lista. Questo lo sa. Ci saranno persone che mi aiuteranno a formare un gruppo per governare l’Argentario. Ho fatto anche io ho fatto un gruppo whatapp, chi vuole essere inserito basta mi contatti. Siamo già arrivati a 250: ci riuniremo».

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