Viola, la forza è la coop del gol
La Fiorentina detiene il record di calciatori mandati a rete in questo campionato: 16. L’ultimo ad aggiungersi è stato il baby Kayode: i “prìncipi”sono Bonaventura e Nico
FIRENZE. Oltre al record di pali colpiti finora in campionato (17 di cui quattro l’altro ieri contro la Lazio) la Fiorentina ne detiene un altro: aver mandato finora a segno in Serie A ben 16 giocatori, un numero elevato tanto che la squadra di Vincenzo Italiano è considerata una vera e propria cooperativa del gol. Un aspetto che permette di ovviare al “problema” del bomber che dalla cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus è diventato cronico da queste parti nonostante l’arrivo di diversi attaccanti, da Cabral a Piatek fino a Jovic. Forse l’acquisto a gennaio di Andrea Belotti potrebbe rappresentare la soluzione tanto attesa anche se l’ex capitano del Torino è arrivato in prestito secco dalla Roma che detiene ancora il suo cartellino: ciò significa che per adesso non c’è alcuna certezza sulla sua permanenza anche l’anno prossimo a Firenze anche se, con l’annuncio via social fatto giusto ieri, la moglie ha chiuso casa nella Capitale per raggiungerlo in riva all’Arno insieme alle loro due figlie. Per il momento comunque Italiano si tiene stretta la capacità di questa Fiorentina di portare molti uomini nell’area di rigore avversar.. Capacità ovviamente affinata dalle idee e dalla filosofia di gioco dello stesso tecnico siciliano.
Sedici marcatori per 38 reti fin qui realizzate sono tanti, l’ultimo in ordine di tempo è stato il baby Michael Kayode, classe 2004, una delle grandi rivelazioni del campionato: il terzino domenica sera ha realizzato e festeggiato il suo primo gol nella massima serie, riportando in parità la sfida con la Lazio che aveva chiuso il primo tempo in vantaggio seppur fortuito grazie al sigillo di Luis Alberto. Sedici marcatori rappresentano un gruppo nutrito e questo è un dato che anche lo stesso club ha voluto evidenziare attraverso i propri canali ufficiali. A guidare l’elenco ci sono a pari merito, con 7 reti a testa, Nico Gonzalez (il cui bottino avrebbe potuto essere più ricco se non avesse fallito gli ultimi due rigori e non fosse stato fermo un mese e mezzo per un serio infortunio muscolare) e Jack Bonaventura (quest’ultimo decisivo l’altro ieri nel ritorno alla vittoria della Fiorentina). Segue Beltrán con 6, quindi un altro argentino quale Martinez Quarta (4), poi Mandragora e Nzola con 2 (quest’ultimo è finito un po’ nelle retrovie dopo lo sbarco di Belotti e l’exploit del duttile Beltran), come pure Mandragora. A questi va aggiunto un gruppo di giocatori che nel campionato in corso hanno gonfiato la porta avversaria almeno una volta, vale a dire Biraghi, Sottil, Ikoné, Ranieri, Duncan, Barak, Belotti, Kouamé, Brekalo (ceduto a gennaio alla Dinamo Zagabria). All’appello mancano ancora Arthur (che nella sua pur luminosa carriera, invero, ha sempre segnato poco), Parisi, Maxime Lopez, Infantino, Faraoni, Dodo (comunque ai box da settembre per la rottura del crociato) e soprattutto Milenkovic che pure, nelle precedenti stagione, almeno le sue 3-4 reti le ha sempre realizzate. Ma non è mai troppo tardi, la cooperativa del gol viola può ancora “ospitare” diversi elementi. Una curiosità: non è la prima volta che la Fiorentina centra questo particolare primato, è accaduto ad esempio anche nel 2016 (sempre nel mese di febbraio) quando con le reti di Mati Fernandez e Tello all’Atalanta la squadra viola arrivò a quota 16 marcatori, proprio come adesso. Essere una cooperativa del gol, dunque, pare essere nel Dna della formazione viola.
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