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Istruzione: il caso

Firenze, “Pascoli” occupato contro la preside: i motivi della protesta

La scuola fiorentina
La scuola fiorentina

Le ragioni degli studenti: «Clima soffocante e basta “blocco” alle uscite dei maggiorenni»

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FIRENZE. Occupano contro la preside. In segno di protesta per i suoi metodi, dopo anni di «frustrazione accumulata». Una decisione, dicono gli studenti, «non presa con leggerezza» ma meditata, perché al Pascoli, scrivono in un comunicato i rappresentanti del liceo di via don Minzoni, dall’arrivo di Maria Maddalena Erman «abbiamo visto sostituirsi all’armonia e al clima di collaborazione che lo caratterizzava, l’imposizione di un regolamento limitante e un’ossessione morbosa per la burocrazia».

Lo striscione e i motivi

Insomma, una cappa che avrebbe convinto, raccontano studentesse e studenti, perfino alcuni prof storici a chiedere il trasferimento e alcuni sarebbero in procinto di farlo. Gli studenti promettono responsabilità. Occuperanno il liceo controllando gli spazi, facendo in modo che non ci siano danni, ma ritengono la mobilitazione necessaria per farsi sentire. La preside, contattata dal Tirreno, per ora non risponde alle accuse dei ragazzi. Che sono dure. Fuori, appeso alla facciata, lo striscione che annuncia l’occupazione. Una occupazione decisa perché «nonostante i momenti di scontro» con la dirigente, «si continua a fare finta di niente». «La risposta alle nostre disapprovazioni è stata una sistematica mancanza di ascolto, riflesso di una gestione meccanica incapace di contemplare il dialogo». Gli studenti ricordano alcuni momento di tensione. Come nel 2023 quando, «a seguito di voci di corridoio riguardanti un’ipotetica occupazione – scrivono – invece che convocare i rappresentanti degli studenti e instaurare un dialogo, ha preferito parlare con la questura, piazzando digos e polizia a sorvegliare la scuola e mandando circolari intimidatorie». Disappunto e malcontento del corpo studentesco sarebbero anche emersi in un sondaggio anonimo sottoposto ai ragazzi nel quale «il 72,5% di noi ha ritenuto che dall’arrivo della preside la scuola abbia subito un peggioramento».

Le preoccupazioni

Ma fin qui si tratterebbe di un conflitto fra studenti e presidi che non è raro rintracciare nei periodi delle occupazioni. Ma la preoccupazione degli studenti sarebbe «cresciuta ulteriormente in seguito alle richieste di trasferimento dell’anno scorso presentate da alcuni docenti, e da quella prossime di altri: figure storiche di questa scuola – dicono i liceali –, che rappresentano i pilastri della nostra formazione. La loro decisione, dettata evidentemente dalle stesse difficoltà che stiamo denunciando, è un ulteriore segnale d’allarme che non possiamo e non vogliamo ignorare». E ancora: «Siamo stanche e stanchi di vivere in un ambiente teso che diventa giorno per giorno più soffocante». Per questo gli studenti chiedono «urgentemente un dialogo trasparente e costruttivo tra corpo studentesco, corpo decente e dirigenza, per affrontare questi problemi, ridiscutendo alcuni aspetti del regolamento come la procedura per l’uscita dei maggiorenni». E infine promettono: «Ci impegniamo a trattare con rispetto tutti gli spazi della scuola, sorvegliando l’edificio 24 ore su 24 per evitare ogni possibile danno».

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