Trovato morto a 17 anni a Campi Bisenzio: Maati, le coltellate fatali, il calcio e quel “ti ammazzo” sentito dalle finestre
Gli inquirenti al lavoro per capire cosa sia accaduto nella città alle porte di Firenze
FIRENZE. «Mi dispiace, ma non posso più venire. Ho trovato un lavoro e non riuscirò ad allenarmi». A novembre 2024 Maati Moubakir, 17 anni, aveva parlato con i dirigenti del Gambassi calcio e con queste parole aveva annunciato la fine della sua avventura nella squadra di calcio della provincia di Firenze. «Non ci ha fornito dettagli sul tipo di lavoro che aveva trovato», spiegano dalla società sportiva. All'alba di domenica 29 dicembre Moubakir Maati è stato trovato senza vita in via de’ Tintori, a Campi Bisenzio, ucciso da cinque coltellate.
Tutti i dubbi da chiarire
Le forze dell’ordine indagano per capire cosa sia successo nella notte nella città a due passi da Firenze. Si scava nelle ore precedenti alla morte di Maati Moubakir. Il primo dubbio da sciogliere è l’identità della persona che lo ha colpito mortalmente. Contestualmente si cerca di capire il motivo. Stando alle prime informazioni raccolte dagli inquirenti, il 17enne – figlio di genitori separati, padre marocchino e madre italiana – sarebbe vittima di una lite finita nel peggiore dei modi. Resta da capire come un diverbio di strada – qualora questa ipotesi venisse confermata – possa essersi trasformato in un aggressione mortale. Qualcuno ce l’aveva con Moubakir? Oppure si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato? Interrogativi che gli inquirenti stanno cercando di risolvere indagando nel giro di amicizie della giovanissima vittima. A trovare il corpo ormai senza vita, accanto alla fermata del bus, sono stati tre giovani. In quel momento due dipendenti del vicino supermercato Coop stavano entrando al lavoro e hanno visto i tre giovani che stavano chiamando l’ambulanza (sul posto quelle di Campi Bisenzio e della Pubblica Assistenza di Signa). Subito dopo sono arrivati i carabinieri (indaga il Nucleo investigativo di Firenze) che hanno chiuso la strada e iniziato a fare i primi rilievi. La lite che è risultata fatale a Maati Moubakir potrebbe essere iniziata proprio nelle vicinanze della discoteca. Qualcuno dice di aver visto un gruppo di ragazzi correre da via Verdi verso via Tintori, dove poi si è verificato l’omicidio. Molti tra i residenti dicono di aver sentito forti urla, qualcuno anche un “ti ammazzo” dopo lo scoppio di un grosso petardo, ma non ci hanno fatto troppo caso perché, appunto, il fine settimana va sempre così.
Il calcio e gli amici
Tra le grandi passioni del 17enne marocchino trovato senza vita c’era sicuramente il calcio. Originario di Poggibonsi, viveva a Certaldo. Ed è proprio nella squadra di Certaldo che aveva giocato prima di passare –nell’estate del 2024 – al Gambassi calcio. «Un ragazzo introverso come tanti – spiegano dalla società –, che non aveva mai manifestato problemi comportamentali di alcun tipo. Abbiamo saputo della sua morte stamattina, ci hanno telefonato, siamo sconvolti e ancora non riusciamo a crederci. Nonostante da qualche mese avesse smesso di giocare, molti ragazzi della formazione Juniores erano molto legati a Moubakir. Non riusciamo a capire come sia potuto succedere, ma ci auguriamo che si arrivi presto a conoscere la verità e quindi a trovare l’autore dell’aggressione mortale».
Il messaggio del sindaco
«Questa mattina la nostra comunità è stata scossa da una tragedia inimmaginabile – scrive su Facebook Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio – La morte di un ragazzo di appena diciassette anni, accoltellato da ignoti, ci lascia attoniti e profondamente addolorati. Esprimo il mio più sincero cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia della giovane vittima, che in questo momento sta affrontando un dolore indescrivibile. Desidero rassicurare i cittadini che le forze dell’ordine, con le quali siamo in contatto, sono già al lavoro per fare piena luce su quanto accaduto. Le indagini sono in corso e confidiamo che i responsabili di questo atto così brutale vengano individuati e consegnati alla giustizia al più presto. Tuttavia, è un segnale d’allarme che non possiamo ignorare. Come amministrazione comunale, ci impegneremo ancora di più per prevenire questi fatti isolati e prenderemo qualsiasi provvedimento che potremo prendere per garantire la sicurezza di tutti, come già fatto. Invito però tutti ad evitare conclusioni affrettate, a generalizzare e a mantenere la calma per collaborare con le autorità, fornendo ogni possibile informazione utile».