Scuolabus a fuoco a Firenze, l’autista salva i bimbi: «Un guasto inspiegabile» – Video
Il sindaco: «Il conducente ha notato il fumo e si è fermato, facendo scendere tutti». Non si conoscono le cause
BAGNO A RIPOLI (FIRENZE). Intorno alle 16 uno scuolabus della società “Re Manfredi” che gestisce il servizio di trasporto scolastico per conto del Comune è andato a fuoco in via Buozzi a Grassina.
(Il racconto dell’autista eroe: così ho salvato i bambini tra le fiamme)
«Tutti i bambini che erano a bordo sono incolumi e in piena sicurezza. Non appena il conducente ha notato del fumo si è fermato, ha fatto tempestivamente scendere tutti, insieme all’accompagnatrice, e fatto allontanare subito i bambini per metterli in sicurezza», spiega il sindaco Francesco Pignotti in un post su Facebook.
Indagini sulle cause
Sono intervenuti i Vigili del Fuoco per spegnere le fiamme. I bambini sono stati trasferiti su un altro mezzo, da subito attivato. La strada è momentaneamente chiusa. L’incolumità dei bambini e degli operatori è la assoluta priorità. Proprio per questo avvieremo subito i doverosi accertamenti e indagini per comprendere le cause dell’accaduto.
La risposta della cooperativa che gestisce il servizio
Antonio Pio Gramazio, presidente della Re Manfredi, cooperativa pugliese che ha preso l’appalto tre anni fa per il servizio scuolabus: “Abbiamo subito fatto i complimenti all’autista, la prima cosa è la sicurezza dei bambini per noi. Ha fatto benissimo a farli scendere e metterli in sicurezza, si è anche scusato per non aver preso estintore, ma ha fatto bene a dare la priorità ai bambini Per quanto concerne l’accaduto noi immaginiamo qualcosa che ha a che fare con un vizio di fabbrica, il bus aveva tre anni, quasi nuovo, ed è stato sottoposto a tutte le revisioni e manutenzioni previste dal protocollo. Abbiamo anche un piano di controlli periodici che facciamo noi, mai segnalate anomalie. Abbiamo chiesto di avere la carcassa del mezzo perché anche noi facciamo dei controlli e nel caso coinvolgere la casa madre, perché quello che chiediamo ai costruttori è che i mezzi siano sicuri”.