Affitti brevi, a Firenze valanga di ricorsi contro la norma che li stoppa: fra i ricorrenti i big del settore. E al G7 il tema non c’è
Già 12 impugnazioni al Tar chiedono di annullare la variante Funaro. Oggi il Forum del turismo alla Fortezza da Basso
FIRENZE. Affitti brevi, valanga di ricorsi al Tar contro la variante Funaro che a luglio ha riconfermato lo stop a nuove locazioni turistiche nell’area Unesco. Alla vigilia del Forum del turismo e del G7 si scopre che Palazzo Vecchio fra ottobre e novembre ha dato mandato ai suoi avvocati di resistere in giudizio a 12 impugnazioni.
Fra i ricorrenti ci sono i big del settore, come una cordata guidata da Apartments Florence, poi Soluzione Affitti, Back In srl, la Modern 2009 o la Etesian spa, ma anche il Codacons e sei privati cittadini. Tutti puntano dritto alla solita rivendicazione. Contestano alla norma inserita nel piano operativo col voto in consiglio comunale di fine luglio di violare il diritto alla libera iniziativa sulla proprietà privata. Eppure, anche solo il numero di ricorsi restituisce la misura degli interessi economici di un fenomeno che sembra inarrestabile. Sara Funaro proprio oggi pomeriggio ne parlerà aprendo il Forum del turismo alla Fortezza da Basso, il maxi evento voluto dalla ministra Daniela Santanchè come antipasto al G7 della prossima settimana proprio per raccogliere dagli addetti ai lavori le istanze da portare al tavolo dei grandi.
E la sindaca avrà l’occasione di ribadire la linea seguita fin qui dal Comune per mettere un freno al dilagare di locazioni turistiche e a una trasformazione sociale e urbana che sta cambiando volto alla città. Secondo il Centro studi turistici di Firenze in città arrivano ogni anno 11-12 milioni di persone, il doppio dal 2008, sono oltre 13mila gli host registrati su portali per l’affitto di alloggi come Airbnb e dal 2014 al 2022 il centro storico ha perso 4mila residenti, assistendo a un aumento vertiginoso dei prezzi delle case e dei canoni d’affitto. Non solo. Sono aumentati bar e ristoranti, le “mangiatoie” per turisti, crollati i servizi di prossimità per gli abitanti.
Proprio per questo a luglio, a dieci giorni dalla prima “bocciatura” del Tar, Funaro tornò a dare battaglia agli affitti brevi. I giudici amministrativi in realtà il 10 luglio dichiararono decaduta la delibera Nardella del giuygno 2023 che fissava lo stop alle registrazioni di locazioni turistiche nell’area Unesco ma senza entrare nel merito, perché la norma non era contenuta nel piano operativo da poco adottato. La variante Funaro prova a intercettare proprio l’indicazione del Tar. Per superare qualsiasi «disallineamento tecnico tra il vecchio regolamento urbanistico e il nuovo Piano» blocca la moltiplicazione degli affitti tipo Airbnb attraverso l’inserimento della distinzione «residenza temporanea» all’interno della tipologia «uso residenziale», stabilendo il divieto di insediamento nell’area Unesco dell’uso per residenza temporanea. «Ribadiamo con forza la nostra volontà di porre un blocco alle locazioni turistiche brevi che vanno a snaturare l’identità del nostro centro storico», disse la sindaca al momento dell’adozione, aggiungendo una stoccata proprio al governo: «Non smetterò mai di evidenziare l’inerzia del governo nazionale su questo tema e di chiedere un intervento serio e rapido attraverso l’adozione di provvedimenti nazionali non più rinviabili rispetto ai problemi di overtourism che affliggono le città d’arte».
Peccato che fra i panel del forum non ce ne sia neppure uno dedicato a overtourism e affitti brevi. Solo uno alla «sostenibilità», in cui si discuterà di come «gestire l’enorme afflusso turistico italiano, con un approccio che tuteli l’ambiente, garantisca una migliore integrazione tra visitatori e abitanti e promuova l’inclusione sociale e la condivisione del benessere economico».