Kata, gli zii restano i sospettati. I pm: «Archiviare tutti gli altri». Cosa resta in piedi dopo 10 mesi di indagini
I due parenti della piccola sono accusati di averla sequestrata. Presunto racket della camere: chi rischia il rinvio a giudizio
FIRENZE. Gli zii di Kata potrebbero presto diventare gli unici due indagati per la scomparsa della bimba di 5 anni, svanita nel nulla il 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor di via Maragliano. La procura di Firenze infatti ha chiesto l’archiviazione per le tre persone, due donne peruviane e un uomo di origine romena, che erano state indagate perché ritenute essere i possessori delle tre valige che sono state viste uscire dall’Astor il giorno della scomparsa della bambina.
Si tratta di Rosmery Puillco Oquendo, di 32 anni, Sharlin Jhilary Huaman Oquendo, di 27 anni, e Alberto Dinu Sorin, di 34 anni. La loro posizione si è alleggerita dopo che gli esami condotti dal genetista Ugo Ricci hanno escluso la presenza di tracce della piccola Kataleya nelle valigie. Nei giorni scorsi l’avvocato Antonio Petroncini, che assiste i genitori di Kata, ha ricevuto la notifica della richiesta di archiviazione avanzata al giudice dai pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda. La comunicazione è stata fatta alla parte lesa nel procedimento in modo da dare la possibilità di opporsi all’archiviazione, eventualità che però la famiglia della piccola non intenderebbe prendere in considerazione. Sulle due valigie e sul trolley, si legge nelle richiesta di archiviazione, «non è stata riscontrata alcuna traccia biologica».
Sul registro degli indagati, con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione, restano lo zio materno Abel Argenis Alvarez Vasquez, difeso dall’avvocato Elisa Baldocci,e il più giovane dei due zii paterni, il diciannovenne Marlon Edgar Chicllo Romero, difeso dall’avvocato Tommaso Melani.
Al momento il lavoro degli inquirenti per certi versi sembra essere ripartito da zero. Dopo aver ascoltato anche i parenti in Perù per cercare di avere indizi sul destino della bimba, adesso l’attenzione degli inquirenti sarebbe tornata sulle prime persone che erano state ascoltate. Tra loro la donna peruviana, pure lei all’epoca dei fatti residente nell’ex hotel Astor, che per ultima ha visto la bimba prima della sua scomparsa: la madre della sua compagna di giochi. La donna sarebbe stata risentita proprio di recente dal procuratore capo Filippo Spiezia, intenzionato a non lasciare nulla d’intentato per scoprire la verità sul destino della piccola Kataleya.
Intanto sarebbe imminente la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura per gli indagati nell’inchiesta parallela nata dagli accertamenti sull’ex hotel occupato, quella sul presunto racket della camere. Anche in questo caso tra gli indagati figura lo zio materno Abel Argenis Alvarez Vasquez. Di 29 anni, detto Dominique, secondo le indagini sarebbe stato il braccio destro dell’uomo noto come "il padrone dell’Astor", il boss che decideva chi poteva restare a dormire e chi doveva andare via: Carlos Martin De La Colina Palomino, 37 anni, anche lui nell’inchiesta.
Sul registro degli indagati anche due loro connazionali, accusati di aver preso parte alle aggressioni nell’hotel: Nicolas Eduardo Lenes Aucacusi, 39 anni, e Carlos Manuel Salinas, di 63 anni.
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