Il Tirreno

Firenze

Bambina scomparsa Firenze
Il caso

Kata, non è lei la bimba vista in Spagna. La madre: «Ecco cosa è successo a mia figlia»

La piccola Kata
La piccola Kata

Il legale della famiglia: «Al momento nessuna novità per tornare a sperare»

25 gennaio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Ancora false speranze. Cade una nuova pista nelle indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya Alvarez, la bimba di 5 anni scomparsa dall’hotel Astor il 10 giugno scorso. La bambina con le treccine che era stata avvistata su un bus in Spagna, con tanto di foto inviata ai carabinieri di Firenze, purtroppo non è lei.

«Le ipotesi fatte nelle indagini al momento sono sempre le stesse – ha detto Katherine Alvarez, la madre della piccola, parlando ieri alla trasmissione “Ore 14” su Rai 2 – ma quella che mi convince di più è che mia figlia sia stata venduta». «Magari – ha aggiunto poco dopo – a una coppia che non può avere figli».

Il sospetto della donna è che il rapimento sia avvenuto con la complicità di qualcuno degli occupanti dell’ex albergo. «Qualcuno o più di uno che viveva all’Astor deve sapere che cosa è successo» ha detto ancora. Qualcuno che doveva conoscere bene le abitudini della famiglia. E infatti ha agito nell’unico momento della giornata in cui Kataleya non veniva sorvegliata. «Mio fratello era nella sua stanza per far dormire il suo bambino – racconta Katherine Alvarez –, purtroppo in quell’orario succedeva sempre perché io facevo il cambio con mia cognata, lei tornava dal lavoro e poco dopo arrivavo io». «Chi ha preso Kata – ha affermato la donna – era a conoscenza dei mieri orari di entrata e di uscita, sapeva tutto».

Presente in trasmissione anche il nuovo legale della famiglia, l’avvocato Antonio Petroncini. «Sappiam che la bimba è sparita, presumibilmente rapita– ha detto il legale –, attraverso apertura non controllata da telecamere, da qualcuno che conosceva le abitudini della famiglia». «La mia assistita – ha aggiunto – ha fatto di tutto per favorire il ritrovamento della figlia e continuerà a farlo. Ha sempre detto tutto quello che sapeva agli inquirenti, è stata fin da subito un libro aperto». «Al momento – ha detto – purtroppo non ci sono elementi per una rinnovata speranza».
 

Primo piano
L’episodio

Giovane arbitro minacciato e colpito con un calcio da un dirigente: scatta la maxi-squalifica. Il caso in Maremma

di Franco Ferretti
Sportello legale