Firenze, Sara Funaro candidata sindaca del Pd: niente primarie. La rabbia di Del Re: «Calata dall’alto»
I dem candidano per la corsa a Palazzo Vecchio l’assessore comunale al Welfare e all’Istruzione
FIRENZE. Era nell’aria da settimane ma adesso è ufficiale: il Pd fiorentino candida per la corsa a Palazzo Vecchio l’assessore comunale al Welfare e all’Istruzione, Sara Funaro, senza ricorrere alle primarie tanto invocate da Cecilia Del Re che voleva sfidare l’ex collega di Giunta. «Ho sempre sostenuto che fare il sindaco di Firenze deve essere un sogno e non un’ossessione e che, quando fai parte di una comunità, devi rispettarne le regole democratiche», spiega Funaro, 47 anni, nipote dell’ex sindaco Piero Bargellini, lanciando una stoccata alla diretta sfidante. «È con questo spirito che mi metto a disposizione: con la mia storia e il mio impegno, con la forza delle nostre idee e delle azioni che abbiamo compiuto in questi anni, nei quali sono spesso venuta a contatto con la parte più vulnerabile e sofferente della nostra città. Da lì dobbiamo cominciare, mettendoci all’altezza degli occhi delle persone perché la sinistra serve se cambia le vite di chi ne ha più bisogno. Questa deve essere la nostra missione, recuperando la storia bellissima della nostra città».
Il verdetto è arrivato in nottata, al termine dell’assemblea del Pd cittadino al circolo di San Bartolo a Cintoia, che ha approvato a larga maggioranza un documento che esclude il ricorso alle primarie e candida Funaro. In virtù, spiega durante la relazione iniziale il segretario fiorentino, Andrea Ceccarelli, «di un consenso largamente condiviso, pari al 74% delle persone sentite durante le consultazioni (250 esponenti dem ndr)». Con il beneplacito del segretario regionale dem, Emiliano Fossi, desideroso di chiudere il discorso in una delle sfide elettorali più importanti di giugno, e del governatore regionale, Eugenio Giani che si è progressivamente convinto. Funaro correrà sotto le insegne dem in una coalizione composta da Sinistra Italiana, Verdi, Azione, +Europa, socialisti, Movimento azione laburista e Volt. Mentre resta un’incognita la partecipazione degli alleati di Italia Viva con cui, nonostante gli scontri degli ultimi mesi, è atteso un ulteriore round di confronto in questi giorni. «Ma le porte della coalizione non si chiudono, sono assolutamente aperte a chi vorrà aggiungersi a queste forze, non solo quelle politiche a cui tutti pensano ma anche civiche», chiarisce Ceccarelli.
Titoli di coda o quasi invece per Del Re che nonostante gli appelli, l’evento al Tuscany Hall e le 1. 500 cartoline pro-primarie inviate alla segretaria nazionale Elly Schlein, annuncia l’intenzione di andare avanti nella sua battaglia respingendo al momento le proposte di un accordo per chiudere la frattura interna. «Se mettiamo in discussione le regole democratiche del nostro partito e si comincia a temere il confronto con cittadini e all’interno non è un segnale di grande salute per il Pd», sottolinea durante il suo intervento Del Re finito tra i mugugni del pubblico. «C’è la volontà di dialogare, cosa che purtroppo non è stata reciproca. Mi preme ricordare che libertà è partecipazione, ma pure resistenza perché tanti di noi hanno resistito». «La donna calata dall’alto dal potente di turno va avanti, la donna che si è permessa di dissentire e ha una sua autonomia, viene marginalizzata», aveva tuonato Del Re in mattinata ai microfoni di CorriereTv.
Nelle ultime ore a Del Re sono arrivati inviti alla convergenza, di cui Giani è il principale sponsor, e anche la proposta, inoltrata dal responsabile metropolitano Enti locali Nicola Perini, di correre in lista e in caso di vittoria fare la presidente del Consiglio comunale. L’altra spina dem riguarda invece il prosieguo dell’intesa con i renziani, ancora di più sul piede di guerra visto che il nome di Funaro evoca continuità con la stagione nardelliana. Per questo Iv, anche alla vigilia dell’assemblea, è tornata a minacciare la possibilità di una corsa solitaria, schierando la vicepresidente regionale, Stefania Saccardi, che in città vanta una forte riconoscibilità. Una mossa dettata dalla speranza di un passo indietro dem che non è arrivato, anzi, ha acuito le distanze.
Nel frattempo il centrodestra osserva con attenzione i movimenti dem, in attesa di scoprire le proprie carte. «Non commento, stasera (ieri sera ndr) ho altri programmi, non sarò presente a incoronazioni di nessun genere. Lo leggerò domani (oggi ndr) sui giornali», scherza il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, candidato pectore del centrodestra. E su Funaro, con cui è entrato in contatto durante il doppio mandato museale, sceglie di non esporsi: «Nel corso di questi anni ho conosciuto tutti gli assessori di Firenze però in veste istituzionale. Non è che ora dò le pagelle ai vari assessori: questo lo fa solo Sgarbi, come ben sapete, io non ho questa abitudine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA