Firenze, il padre di Kata finisce di nuovo in carcere
Da martedì Miguel Angel Chicllo Romero si trova a Sollicciano
FIRENZE. È tornato in carcere il padre della piccola Kata. Da martedì sera Angel Migue Chicllo Romero, difeso dall’avvocato Filippo Zanasi, si trova in una cella del penitenziario fiorentino di Sollicciano. L’uomo era stato scarcerato il 14 giugno del 2023, a pochi giorni dalla scomparsa della figlioletta. Si trovava dietro le sbarre da alcuni mesi con le accuse di furto e indebito utilizzo di carte di credito. La corte di appello di Firenze, vista la delicata situazione vissuta a causa della scomparsa della figlia, aveva disposto l’attenuazione della misura cautelare, sottoponendolo all’obbligo di firma due volte a settimana in una stazione dei carabinieri di Firenze. Un obbligo che però l’uomo avrebbe rispettato solo a fasi alterne, tanto che alla fine i giudici si sono visi costretti a un brusco dietro front.
Chicllo Romero non si sarebbe presentato a firmare per quattro volte nell’ultimo periodo. Una sfilza di appuntamenti saltati che ha indotto i giudici, a seguito di un’udienza che è stata celebrata martedì mattina al Palazzo di Giustizia, a disporre un nuovo aggravamento della misura cautelare. Poche ore dopo, verso ora di cena, i caraibnieri sono andati a prenderlo.
Il 12 giugno scorso, quando in carcere era stato informato della scomparsa della figlia, aveva tentato il suicidio ingerendo del detersivo e finendo poi al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli. Pochi giorni dopo, vista la delicata situazione familiare, e anche il suo stato di forte ansia per la scomparsa di Kataleya, il giudice accolse la richiesta del legale che lo assisteva allora, avvocato Cristiano Toraldo, disponendone la scarcerazione.
Adesso però l’inottemperanza all’obbligo di firma disposto dal giudice lo ha riportato nuovamente in cella. Lo scorso 19 agosto aveva già avuto qualche problema con le forze dell’ordine, intervenute per una furibonda lite tra lui e la compagna Katherine Alvarez. Urlava in strada contro la donna, che non voleva farlo entrare in casa. All’arrivo della polizia aveva afferrato una bottiglia e l’aveva spaccata a terra minacciando di ferirsi davanti agli agenti. Aveva avuto un accesso di rabbia perché lei, dopo una lite, non voleva farlo entrare a casa. Per impedirgli di farsi del male i poliziotti furono costretti a placcarlo e a portato in ospedale.
Una lite furibonda che però, assicurarono i legali della coppia subito dopo l’episodio, non sarebbe stata provocata da eventuali dissidi sulle indagini relative alla scomparsa della figlia. Ma sarebbe invece stata frutto di una forte tensione vissuta dalla coppia, legata all’ansia per quello che potrebbe essere accaduto alla bimba.
Quella non era la prima volta, da quando i genitori di Kata sono stati allontanati dall’ex Astor, il 17 giugno, che Miguel Angel e Katherine arrivavano ai ferri corti.
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