Il Tirreno

Firenze

Il caso

La Venere di Botticelli come un’influencer, è coro di critiche. Nardella: «A me non è piaciuta molto...»

di Luca Gasperoni
La Venere di Botticelli come un’influencer, è coro di critiche. Nardella: «A me non è piaciuta molto...»

È il nuovo spot ideato dall’Agenzia del Turismo

2 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Palazzo Vecchio contro la “sua” Venere di Botticelli, trasformata nella campagna pubblicitaria dell’Agenzia nazionale del Turismo (Enit) in un’influencer in minigonna tra pizza, selfie e gita al mare. Una scelta, quella del ministero del Turismo, che ha scatenato una raffica di critiche sull’impostazione caricaturale, a cui si associa anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «A me non è piaciuta molto. Avevo detto alla ministra di incontrarci, potevamo pensare a promuovere Firenze e l’Italia in modo meno scontato e banale, un po’ macchiettistico», spiega Nardella che lavora a fianco della Galleria degli Uffizi dove è conservato il dipinto “Nascita di Venere”. La Venere abbandona la conchiglia, indossa dei vestiti e diventa la nuova testimonial del brand Italia. Sorvolando sull’abbigliamento, «il nudo fa parte della storia dell’arte classica», scherza Nardella, qual è il voto alla campagna? «Non è il massimo, diciamo che gli darei cinque meno meno. ..», sentenzia il sindaco prima di graffiare: «Mi trovo in piazza della Signoria, ai piedi del David. Volevo vedere se gli stava bene un mandolino e una pizza nelle mani così qualcuno potrebbe lanciare la campagna “David, pizza e mandolino”».

Della stessa opinione anche l’ex direttore degli Uffizi, Antonio Natali, mentre l’attuale, Eike Schimdt, sceglie il silenzio. A farsi sentire è il fotografo Oliviero Toscani, tra i maggiori esperti di progetti pubblicitari: «Classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio». 

Primo piano
Sos raggiri: i casi

In Toscana la truffa dei like su Youtube: «Metti mi piace e sarai pagato». I messaggi, come funziona e come difendersi

di Elisabetta Giorgi