La Venere di Botticelli come un’influencer, è coro di critiche. Nardella: «A me non è piaciuta molto...»
È il nuovo spot ideato dall’Agenzia del Turismo
FIRENZE. Palazzo Vecchio contro la “sua” Venere di Botticelli, trasformata nella campagna pubblicitaria dell’Agenzia nazionale del Turismo (Enit) in un’influencer in minigonna tra pizza, selfie e gita al mare. Una scelta, quella del ministero del Turismo, che ha scatenato una raffica di critiche sull’impostazione caricaturale, a cui si associa anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «A me non è piaciuta molto. Avevo detto alla ministra di incontrarci, potevamo pensare a promuovere Firenze e l’Italia in modo meno scontato e banale, un po’ macchiettistico», spiega Nardella che lavora a fianco della Galleria degli Uffizi dove è conservato il dipinto “Nascita di Venere”. La Venere abbandona la conchiglia, indossa dei vestiti e diventa la nuova testimonial del brand Italia. Sorvolando sull’abbigliamento, «il nudo fa parte della storia dell’arte classica», scherza Nardella, qual è il voto alla campagna? «Non è il massimo, diciamo che gli darei cinque meno meno. ..», sentenzia il sindaco prima di graffiare: «Mi trovo in piazza della Signoria, ai piedi del David. Volevo vedere se gli stava bene un mandolino e una pizza nelle mani così qualcuno potrebbe lanciare la campagna “David, pizza e mandolino”».
Della stessa opinione anche l’ex direttore degli Uffizi, Antonio Natali, mentre l’attuale, Eike Schimdt, sceglie il silenzio. A farsi sentire è il fotografo Oliviero Toscani, tra i maggiori esperti di progetti pubblicitari: «Classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio».