Basta la Roma 2 per battere un Empoli piccolo piccolo
Inizio horror: Soulé in gol dopo 21 secondi, poi tante occasioni fallite dai giallorossi. Finisce 1-0
EMPOLI. Alla fine il vero miracolo è che il risultato di Empoli-Roma sia stato in bilico fino al 94’, quando un colpo di testa di Kouamé ha fatto la barba al palo alla destra di Svilar. Il calcio, come si sa, non è una scienza esatta, ma sarebbe stato troppo, al termine di una partita giocata quasi tutta a senso unico, nel senso che l’ha giocata la Roma nella metà campo dell’Empoli, raccogliendo il gol decisivo dopo la miseria di 21 secondi e poi fallendo almeno altre cinque occasioni colossali nel corso dell’incontro.
Del resto sarebbe bastato leggere le formazioni prima dell’inizio per intuire che sarebbe finita così, visto che tra i 12 portati in panchina da sir Claudio Ranieri, forse alla sua ultima apparizione al Castellani, ce n’erano almeno nove che sarebbero titolari in questo Empoli, mentre D’Aversa aveva in panca Sambia, Kouamé, Kovalenko e poco altro (compreso Campaniello che nel finale si è trovato davanti il campione del mondo Hummels che ha più del doppio dei suoi anni). Dunque è bastata una Roma 2, con la testa all’Athletic Bilbao, per avere ragione di un Empoli piccolo piccolo, che aspetta ormai da dicembre che passi la nottata.
Sarà una notte ancora lunga, a cominciare da Torino, sabato sera, fino a quando qualcuno non uscirà dall’infermeria per dare una mano a un gruppo che ora spera solo negli scontri diretti per uscire dalle sabbie mobili.
L’inizio, come detto, è stato horror: palla persa da Colombo a centrocampo, Paredes innesca Salah Eddine per un cross di prima dove non arriva Pellegrini ma arriva Soulé, che si avvantaggia del ritardo di Goglichidze, oggi inusualmente schierato a sinistra, e inchioda silvestri sul primo palo.
Poi fioccheranno occasioni in serie: tiro a lato di Pellegrini, traversa di Shomurodov dopo un sontuoso aggancio dello stesso Pellegrini, palo di Kone dopo aver saltato Silvestri, Shomurodov che centra Silvestri da due passi. Roba da far girare la testa, ma la frazione si chiude comunque col minimo vantaggio. Nella ripresa la Roma avrà meno occasioni e anzi a un certo punto le spunterà il classico “braccino”, quando l’Empoli riprova a mettere fuori la testa, ma senza troppe idee in testa se non affidarsi a qualche cambio di gioco e a qualche lancio lungo sperando nella buona sorte. E così un Silvestri incerto fino a quel momento salva al 91’ sul subentrato Dobvyk (a proposito di panchina lunga) e Koaumé mette a lato l’ultima preghiera. Ma sì, sarebbe stato davvero troppo.