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Troppo poco Empoli per questa Udinese: azzurri in caduta libera

di Paolo Nencioni

	I tifosi azzurri allo stadio di Udine
I tifosi azzurri allo stadio di Udine

Al Bluenergy Stadium finisce 3-0 per i bianconeri: doppietta di Ekkelenkamp e ciliegina di Thauvin. Esposito per più di un’ora in panchina

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EMPOLI. Niente da fare per l’Empoli al Bluenergy Stadium di Udine, dove i bianconeri di casa hanno gioco relativamente facile a liquidare la pratica con un eloquente 3-0 e salutano definitivamente la compagnia di quelle che lottano per la salvezza, mentre gli azzurri in caduta libera (due punti nelle ultime dieci) in quella compagnia ci stanno a buon diritto dopo aver sognato (almeno fino al 4-1 di Verona) di far parte di un altro campionato.

Ma la domanda che molti si sono fatti prima del fischio d’inizio è la seguente: può una squadra con gli uomini contati e tanto bisogno di qualità davanti fare a meno di Sebastiano Esposito in attacco? Evidentemente per il tecnico D’Aversa la risposta è sì. Il 99 è entrato in campo al 62’ al posto di Colombo, partito titolare al fianco di Kouamé e ha fatto quel che ha potuto, cioè poco, perché tre minuti dopo Ekkelenkamp ha firmato la doppietta che ha messo in ghiaccio la partita, dopo averla stappata al 19’.

L’altra sorpresa, sempre all’inizio, è stata la maglia da titolare per l’ultimo arrivato Silvestri, evidentemente subito salito nelle gerarchie davanti a Vasquez e Seghetti. Anche lui ha fatto quello che ha potuto, un paio di buoni interventi, un’indecisione sul secondo gol di Ekkelenkamp e qualche abbraccio agli ex compagni dell’Udinese.

L’unica buona notizia per gli ospiti, a ben guardare, è che nessuno si è fatto male e nessuno è stato espulso, un’accoppiata che rappresenta una novità negli ultimi tempi, anche se il direttore sportivo Gemmi prima e il tecnico D’Aversa poi continuano a ripetere che il numero di infortuni è in media con le altre squadre e non vogliono sentir parlare di un’emergenza che invece sta nei numeri, non solo in quelli della classifica.

Detto della doppietta di Ekkelenkamp, in stato di grazio dopo il gol al Maradona, va aggiunto che il tris è arrivato al novantesimo dalla testa di Thauvin, il migliore tra i suoi. Quanto agli azzurri, sui piedi di Kouamé sono arrivate quattro palle buone, ma in nessuna occasione ha avuto la forza di buttarla dentro. Bene essersi fatto trovare lì, male non aver segnato. Ma la palla gol più nitida è capitata al 54’ sulla testa di Maleh che l’ha incredibilmente messa a lato da due metri, forse disturbato dalla luce tagliente del Friuli che arrivava insieme alla palla. Troppo poco per recriminare. Domenica c’è già un altro gran premio della montagna al Castellani con l’Atalanta e si attendono buone notizie dall’infermeria.

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