Empoli. La rinascita è sul piatto. Nicola ha rovesciato la prospettiva
I calci piazzati stanno diventando una risorsa. Marin ora ha imparato a fare la differenza
EMPOLI. La sesta sinfonia è servita, con tanto di ciliegina sulla torta. Un Empoli sempre più diretta manifestazione delle idee del suo allenatore Davide Nicola ha passato con pieno merito anche l’esame Sassuolo, trasferta storicamente difficile per i colori azzurri. Sono così 12 i punti conquistati dal tecnico nei suoi primi 40 giorni di regno, contro i 13 guadagnati da Andreazzoli da settembre a gennaio, con una media inimmaginabile a Capodanno di 2 punti a partita: un ritmo che solo le squadre che lottano per l’Europa hanno tenuto nell’ultimo mese e che permette di avere oggi cinque punti di margine sul terzultimo posto.
Il risultato di 3-2 e il gol vittoria segnato in pieno recupero non deve trarre in inganno chi non ha visto la partita. L’Empoli ha vinto meritatamente e non per caso. Ci è riuscito controllando per quasi tutti i 90 minuti il flusso del gioco; non come ha cercato di fare negli anni passati, attraverso il “bel gioco”, ma avendo l’abilità di leggere i diversi momenti della gara e rispondendo sempre con l’atteggiamento corretto. Un vero manifesto della gestione Nicola.
Tra i meriti dell’allenatore c’è anche quello di approfittare delle assenze a centrocampo per schierarsi con un inedito e ardito 4-3-3, formando un vero tridente che vede Cancellieri e Cambiaghi giocare insieme a Cerri. Test riuscito, perché è l’ex Verona a essere la vera spina nel fianco della difesa del Sassuolo e, nonostante la presenza di un giocatore offensivo in più del solito, la solidità difensiva non è mai venuta meno se non forse col calare delle energie nell’ultimo quarto d’ora. Così nella stessa partita si può vedere un Cacace sprintare 80 metri per offrire l’imbucata a Cancellieri e crossare sulla linea di fondo oppure un Cerri venire a recuperare palla al limite della propria area di rigore. Alternare attesa e spinta, pressing e difesa della propria area è ormai un marchio di fabbrica della squadra. Inoltre non è un caso che i tre gol siano nati da calci piazzati. Un punto su cui Nicola ha spinto per settimane e che sembra portare i suoi frutti. Il tecnico azzurro sa bene che la sua squadra non è organizzata per creare costantemente problemi alle difese avversarie, così diventa fondamentale sfruttare le occasioni a palla ferma per aumentare le palle gol a disposizione. Così come non è un caso che i gol siano arrivati sabato quando a battere i calci piazzati c’era Marin, il migliore per distacco nella rosa azzurra nel fondamentale. Stupisce ormai poco l’apporto importantissimo alla causa di Niang. Non solo per il terzo rigore segnato di fila, tirato ancora in un punto diverso rispetto ai precedenti, sempre spiazzando il portiere avversario, ma per il contributo dato. Guadagna falli importanti per far salire la squadra nel momento del bisogno, lotta contro un gran numero di avversari senza mai perdere il filo, si impegna con i compagni su ogni pallone. Un giocatore trasformato che ha già ripagato l’investimento fatto su di lui da parte della società.
Permettete però una chiosa finale. L’ombrellino nel long drink è la notizia dell’esonero di Alessio Dionisi dalla panchina del Sassuolo proprio in virtù della sconfitta nello scontro salvezza. Se l’Empoli aveva già messo fine all’esperienza di Filippo Inzaghi a Salerno, questa è proprio la chiusura di un cerchio che si era aperto con la fuga del tecnico amiatino, con modi e toni che tutti ricordano, per passare ai neroverdi. Così le grandi esultanze viste sabato pomeriggio per aver segnato contro la squadra che gli aveva dato la possibilità di salire al piano superiore sono diventate i suoi ultimi highlights in Emilia .
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