Luciano Spalletti e le lacrime per il fratello: perché il “Komandante” Marcello è stato così speciale
L’allenatore del Napoli si è commosso ricordandolo dopo il trionfo di Udine. Un legame forte, con un filo conduttore: Avane e la squadra di calcio giallonera
EMPOLI. Sì commuove, gli occhi di colpo lucidi, per quel pensiero che in un attimo vola a 390 chilometri di distanza. Tanto separa Udine da Avane, la piccola frazione di Empoli dove suo fratello Marcello è stato e resta un mito. Resta il “Komandante”, cuore e anima di una piccola società sportiva di Empoli capace con lui di coltivare valori e sano divertimento soprattutto tra i giovani calciatori.
Il Napoli si è appena ricucito sul petto il tricolore dopo 33 anni e Luciano Spalletti si presenta in tv euforico e pronto alle prime dediche. Ma il sorriso lascia spazio alle lacrime quando ricorda suo fratello Marcello, morto nel 2019 a 66 anni dopo aver affrontato una brutta malattia. È soprattutto a lui che l’allenatore rivolge il pensiero nella magica notte di Udine.
Nato a Colle Val d’Elsa ma avanese a tutto tondo, Marcello Spalletti ha lavorato per anni nell’azienda di abbigliamento Modyva, a Empoli, per poi portare avanti una ditta di divani e poltrone: la Trio, gestita col fratello. Ma la sua vita è stata nel calcio, ed è proprio con la società giallonera dell’Avane ad aver lasciato i ricordi più belli. Qui ha ricoperto in pratica tutti i ruoli: calciatore, allenatore e dirigente. Fino alla carica di vicepresidente. Un burbero, ma dal cuore d’oro. Memorabile quel giorno in cui la squadra che allenava gli regalò un ciuco in carne e ossa: Marcello, in allenamento, ripeteva spesso ai suoi giocatori che “erano dei ciuchi” dopo uno stop sbagliato o un tiro alle stelle. Lui quel ciuco – chiamato Gavri – se lo portò a casa, accudendolo come un figlio. Già, proprio un asino, simbolo del Napoli: la vita, a volte, ci manda dei segnali...
Per Luciano, suo fratello è stato un autentico punto di riferimento, soprattutto dopo la prematura morte del padre Carlo. Ma spesso lo ha aiutato anche con schemi e tattiche o magari dandogli buoni consigli per risollevare il morale a uno dei tanti campioni allenati dal fratello. Era un tipo diretto e schietto Marcello Spalletti, ma di una genuinità saggia, capace di fare la differenza.
E allora ecco che anche in questo paesino a 390 chilometri da dove è stato compiuto un miracolo si fa festa. L’Avane scrive sulla sua pagina Facebook: “Applausi e applausi all'amico mister Luciano Spalletti. Hai fatto insieme alla tua squadra qualcosa di gigantesco. Come dici tu, il lavoro sodo paga sempre ed il tempo da dedicare è la cosa più preziosa che puoi donare a una persona o a una cosa a cui tieni. Avane è orgogliosa di tutto quello che fai da sempre. Anche noi oggi insieme al nostro Komandante Marcello Spalletti siamo un po’ campioni d’Italia”.