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Serie A

Un Napoli cannibale non lascia scampo all’Empoli

di Paolo Nencioni

	Un duello tra Sebastiano Luperto e Victor Osimehn
Un duello tra Sebastiano Luperto e Victor Osimehn

Impressionante prova di forza della capolista che resta in dieci ma non molla un centimetro e porta a casa un 2-0 che le sta stretto

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EMPOLI. Annichiliti. Non ci sono altre parole per descrivere i giocatori dell’Empoli al termine della sfida persa per 2-0 contro un Napoli cannibale, che non ha lasciato niente agli azzurri di casa, come lascia solo le briciole alle squadre più forti di questo Empoli in campionato.

Pratica archiviata in meno di mezz’ora per gli ospiti, ma la vera dimostrazione di forza arriva dopo il minuto 67, quando la capolista già avanti di due reti resta in dieci per l’espulsione di Mario Rui (colpo proibito alle parti basse di Caputo visto da nessuno ma non sfuggito al Var). Una squadra normale avrebbe pensato a portare a casa il risultato. Questo Napoli no: continua a pressare come se si fosse sullo 0-0, tarpa qualsiasi velleità dei padroni di casa, morde su tutti i palloni e di fatto quasi non consente all’Empoli di superare la metà campo. Roba mai vista in tempi recenti al Castellani.

Uno stadio tutto esaurito salvo il settore ospiti vuoto per il divieto di trasferta imposto ai napoletani, per ammirare il circo Spalletti in tournée da queste parti. Se qualcuno pensava o sperava che il tecnico ospite optasse per il turnover, viene subito smentito: in campo vanno le stelle. Luciano ha ancora in testa la doppia bruciante sconfitta della scorsa stagione e si capisce che stasera non è disposto ad accettare altro che una vittoria, possibilmente larga. Il suo Napoli parte subito forte con le due mezzali Anguissa e Zielinski molto alte. L’Empoli cerca di non farsi intimorire e non rinuncia a costruire dal basso, con Ismajli e Parisi che si fanno notare per due chiusure e altrettante discese sulla sinistra. Ma i pericoli, com’era già accaduto a Roma, arrivano soprattutto dalle palle inattive. È un corner al 17’ che rompe l’equilibrio. Sulla respinta, Kvaratskhelia innesca Zielinski che rimette al volo nell’area piccola trovando il piedone di Ismajli che si mette le mani nei capelli ancora prima che la palla rotoli alle spalle di Vicario. Tre minuti dopo Osimehn sfugge a Luperto e conclude sull’esterno della rete. Henderson prova a farsi vedere con un tiro da distanze siderali. Tracce di Empoli in un mare azzurro Napoli. La situazione, per la banda Zanetti, precipita al 28’ su un altro calcio piazzato: Kvara impegna Vicario in una respinta che finisce sui piedi di Osimehn tenuto in gioco da Parisi ed è già 2-0 alla mezz’ora. L’impressione è che l’Empoli tenga la linea troppo basa sulle palle inattive. Al 34’ potrebbe essere già finita quando Luperto perde una palla sanguinosa al limite e Vicario para una specie di rigore in movimento ancora a Osimehn. Si va al riposo sul 2-0 per gli ospiti e va già bene così.

Al rientro dagli spogliatoi l’Empoli dà un segno di vita. Satriano elude il controllo di Mario Rui e mette al centro per Piccoli la cui conclusione a botta sicura viene murata da Rrahmani. Sarà l’unica vera occasione concessa dal Napoli all’Empoli in cento minuti. Al 56’ Zanetti toglie Piccoli per Caputo, tenuto precauzionalmente in panchina per una tendinite, ma il Napoli continua a giocare come se dovesse sbloccare il risultato. Si arriva al 67’ e all’espulsione di Mario Rui, un episodio che in altre occasioni potrebbe essere una svolta, non stasera.

Come detto, gli ospiti non mollano un centimetro e in questo atteggiamento, molto più feroce di quello mostrato a Francoforte nella stessa situazione, c’è forse anche un fattore Spalletti. Luciano non lo dirà mai, ma qui, a due passi dai posti dove è sbocciato come allenatore, doveva consumarsi una vendetta calcistica per quel 3-2 che la scorsa stagione spense definitivamente le speranze scudetto. È stato detto che il nuovo Napoli è nato proprio quel giorno. Questo Napoli doveva chiudere il cerchio e lo ha fatto senza sconti.

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