Il Tirreno

Empoli

La tragedia

Alpinista empolese morto a 34 anni durante la scalata: il rimpianto di nonno Vasco

di Francesco Turchi

	Daniele Pacini e il rifugio Remondino
Daniele Pacini e il rifugio Remondino

Il nipote ha perso la vita in Piemonte sotto gli occhi della fidanzata. Il vocale all’amico un paio d’ore prima della tragedia

22 agosto 2024
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EMPOLI. «Non sono riuscito a convincerlo a smettere di fare quelle scalate. Questo è il mio grande rimpianto». Nonno Vasco non si dà pace.

La serenità della sua famiglia è stata spazzata via per sempre. Suo figlio Alessio, insieme a mamma Laura, è nel Cuneese, per le più terribili delle pratiche burocratiche, prima di tornare a Empoli, dove nel primo pomeriggio di oggi (giovedì 22) arriverà anche la salma di Daniele, morto a 34 anni durante una scalata: «Glielo dicevo che era pericoloso, che non doveva fare quelle arrampicate» ripete Vasco mentre la comunità empolese lo abbraccia, a cominciare dalla “sua” Casenuove, travolta dal dolore.

Proprio un paio d’ ore prima di morire, Daniele aveva mandato un vocale ad Andrea Poggianti, che oltre ad essere il suo avvocato, era un amico: «Tra qualche giorno torno a Empoli e mi spieghi tutto». Parole che continuano a rimbalzare nella testa dell’ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale, che riavvolge il nastro dei ricordi: «Ci siamo conosciuti alle medie – racconta – eravamo compagni di classe. Ci siamo persi un po’ di vista quando lui è andato alle superiori a Pescia, ma poi qualche anno fa ci siamo ritrovati per questioni di lavoro. Condividevamo la stessa passione per la montagna, mi raccontava le sue avventure. Come quando l’anno scorso ha attraversato tutta la Corsica da nord a sud in quota. Era esperto, non so cosa sia accaduto. Era salito su tutte le vette più importanti d’Italia e non solo».

Pacini aveva guidato a lungo una società di prodotti tipici umbri e toscani: «Girava molto, partecipando a fiere ed iniziative in tutto il Paese. È stato anche qui a Empoli con la sua attività, lo ricordo al Mercato Europeo ma anche al Natale. Poi un annetto fa aveva deciso di cambiare lavoro». Ma al di là del rapporto professionale, tra Andrea e Daniele c’erano amicizia e stima reciproca: «Il “Rossino”, come lo chiamavamo dai tempi della scuola, era un ragazzo di una gentilezza unica, un uomo d’altri tempi. Sempre pacato, garbato nei modi. E divertente. La sua perdita – conclude Poggianti – è un lutto per tutta la città».

La salma sarà esposta alle cappelle del commiato dell’ospedale di Empoli dalle 14 oggi.

Al suo fianco per un ultimo abbraccio ci saranno i genitori Alessio e Laura, la sorella Chiara con Fabio, i nonni Vasco e Laura e la fidanzata. Il funerale si terrà domani alle 11 nella chiesa del San Giuseppe. 

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