Empoli, sì al restyling dello stadio ma non ci venga la Viola
Il reportage tra i residenti: «La viabilità è già al limite adesso
EMPOLI. «La Fiorentina a Empoli? » Michele strabuzza gli occhi, appoggia con un gesto deciso il cornetto sul tavolino del bar mentre guarda corrucciato di fronte, quello stadio Castellani-Computer Gross Arena che, come ogni giovedì, sbuca dalle bancarelle del mercato settimanale. «No no, non va bene, non è una prospettiva sostenibile», dice deciso. Lui - indica con la mano - abita proprio lì, dietro l’arena. E quando c’è stata «la partita Empoli-Milan per arrivare a casa dal ponte che va verso Spicchio- Sovigliana ci ho messo tre ore».
Sì, il problema è soprattutto la viabilità. Già adesso muoversi lì attorno non è semplice quando ci sono le partite. Figurarsi se raddoppiano. «Siamo imbottigliati, chiusi. Se ci fossero più strade per muoversi - spiega Michele - il fatto che la Fiorentina venga a giocare al Castellani sarebbe anche un bene, ci sarebbe più giro d’affari, se i tifosi vogliono mangiare un panino o bere un caffè si fermano in città. Ma allo stato attuale delle cose no», precisa mentre guarda l’amico, anche lui del quartiere di Serravalle. «Sono d’accordo», conferma laconico dietro una tazzina del caffè. Tra i residenti del quartiere stadio la questione è semplice: tutto sta nella (difficile) logistica. «La viabilità cittadina non può sostenere due partite di serie A in una settimana», spiega il pensionato Fernando Caporaso, residente a Empoli da 47 anni. E «da 50 siamo iscritti al club Empoli. Siamo una famiglia di tifosi», sottolinea con una certa fierezza. È appena uscito dall’edicola, giornale sottomano. E, al pensiero delle maglie viola al Castellani, scherza: «Siamo contrari solo se giocano contro di noi».
In pratica è d’accordo con la sindaca Barnini, che nei giorni scorsi ha respinto l’ipotesi di ospitare le partite della Fiorentina durante il restyling del Franchi. Questione che però resta un po’ nell’aria. «Il ragazzo di mia nipote - racconta - è tifoso della Fiorentina e da un punto di vista umano sarebbe opportuno che venissero a giocare qua. Ma così non è proprio sostenibile», dice mentre guarda lo stadio. «Però - aggiunge - l’ampliamento andrebbe fatto, altrimenti quando piove per i tifosi è un bel problema».
«Che la Fiorentina stia a Firenze», esclama non appena sente la domanda un altro residente di quel quartiere, anche lui pensionato. È di corsa, bici alla mano, nel cestello il sacchettino della farmacia. «Qui - aggiunge - è un caos anche quando gioca l’Empoli. Uno stadio in un quartiere così non ha senso, andava costruito fuori dalla città». Magari, suggerisce un altro, «vicino alla rotonda Empoli est». E non è nemmeno una questione di sicurezza, o di rumore durante le partite. «Basta chiudere le finestre», risponde un altro. Fatto sta che nemmeno il pensionato Bruno Birindelli, che abita in una delle vie adiacenti lo stadio, vorrebbe che la Fiorentina arrivasse a Empoli. È categorico mentre scuote la testa passeggiando. «Quando ci sono le partite la domenica - spiega - basta starsene a casa o "scappare" prima che chiudano la strada».
Il problema, semmai, è durante la settimana. E cioè «quando devo andare da mia figlia a Ponte a Elsa per tenere la nipotina: solo per uscire da casa e fare pochi metri ci impiego un quarto d’ora. Mi devo alzare prestissimo, sto il doppio del tempo per fare qualche chilometro. Questa - aggiunge indicando dietro di lui i terrazzi pieni di piante - 50 anni fa era una delle zone più belle. Ora non più».
Un disagio anche per chi non vede le tribune dello stadio dalla finestra. «Abito in un’altra zona», spiega una signora empolese che si è trovata in zona per andare dalla parrucchiera. «Però - aggiunge - già quando c’è l’Empoli diventa un problema muoversi in tutta la città, si blocca. Il traffico è congestionato e di fronte allo stadio non si può nemmeno passare a piedi. È un disagio soprattutto per le persone anziane». Con la Fiorentina aumenterebbe la frequenza. Ma, oltre ai residenti, ci sono anche le attività commerciali che gravitano in zona. «Il giorno della partita noi abbiamo scelto di chiudere», dice la parrucchiera Michela Sardelli. L’attività si affaccia proprio sulla strada che costeggia lo stadio. Lì, con le partite, è tutto transennato e non si può passare. «Se capita la domenica o il lunedì non ci cambia niente - racconta tra una sforbiciata e un’altra -, il disagio è infrasettimanale. Se l’Empoli gioca alle 15, abbassiamo le serrande alle 14. E sì, perdiamo gli appuntamenti del giorno». E se dovesse arrivare la Fiorentina? «Sarebbe un problema. Rimarremmo sempre chiusi perché un giorno gioca l’Empoli, un altro la Fiorentina», risponde.
È più fortunato Giovanni Di Fede, seduto dietro al bancone del "Diffo Barber shop", all’angolo di via del Pentathlon. «Da me i clienti riescono ad arrivare anche quando ci sono le partite, quindi restiamo aperti, anche se in effetti nei giorni in cui l’Empoli gioca gli appuntamenti diminuiscono. Le persone sono spaventate dalla viabilità». E a volte, spiegano dal forno di fronte allo stadio, «non riusciamo a lavorare nemmeno con i residenti: non li fanno passare a piedi. È una perdita economica». Ma c’è anche chi fa spallucce: «Tanti brontolano - ammette un residente - ma con la nuova bretella che hanno fatto (per uscire dalla zona dello stadio, ndc) non mi cambierebbe nulla se arrivasse anche la Fiorentina».
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