Preso a pugni dal branco, Cecina si sveglia sconvolta: l’assessora va nella palestra di uno dei ragazzini
Pietro apre il consiglio comunale con un intervento, la sindaca «angosciata» per il «disagio crescente». Fulceri: «Servono gli interventi del prefetto e del questore»
CECINA. Immagini che hanno scosso tutta la comunità cecinese. Per la violenza e l’arroganza usate contro una persona fragile, per l’età del protagonista, giovanissimo, e per l’indifferenza e la passività con cui altri ragazzi e ragazze assistono, alcuni anche incitando. L’episodio denunciato dal fratello della vittima e ripreso dai telefonini è arrivato anche in consiglio comunale a Cecina. Il presidente Domenico Di Pietro ha aperto l’assemblea richiamando l’attenzione proprio su quanto avvenuto in piazza Carducci, di fronte alla sede comunale.
«Quel video ha colpito tutti per la facilità con cui molto spesso i giovani si approcciano alla violenza», ha esordito.
«In pieno centro un nostro concittadino a cui esprimiamo la nostra vicinanza è stato accerchiato e picchiato. Noi non siamo indifferenti, e non possiamo esserlo, né a questo episodio né al grido di allarme che deve essere colto per i tanti giovani che hanno assistito passivamente e addirittura incitavano. C’è un’emergenza educativa che ci richiama alla responsabilità di una riflessione, all’impegno per stringere un patto educativo a tutti i livelli».
Si è detta angosciata da quelle immagini la sindaca Lia Burgalassi. «Per quanta violenza viene riversata contro una persona fragile e ancora di più per l’indifferenza e la mancanza di empatia che emerge. Senza empatia crescono adulti che non sanno stare in comunità. Serve quindi grande impegno da parte di tutti. Perché che ci sia un disagio giovanile crescente credo sia evidente a tutti, dagli episodi che affollano le cronache e dai problemi psicologici in aumento».
Ma come affrontarlo? «Due le linee. Una inevitabilmente deve essere quella del controllo. Abbiamo investito nel potenziamento della Polizia Municipale con nuove assunzioni e con l’allungamento delle settimane dei vigili stagionali per aumentare la copertura soprattutto in orario serale e nei fine settimana. L’altra è quella della prevenzione, anche attraverso progetti di educazione che con le Politiche Giovanili stiamo mettendo in campo e la creazione di luoghi di incontro e aggregazione. Serve un patto educativo ma che sia anche civico: serve la collaborazione di tutti nel non girarsi mai dall’altra parte. Rattrista molto che un 13enne, un 14enne possa essere considerato’perso’, su una strada senza ritorno e noi dobbiamo mettere tutto l’impegno perché questo non accada».
Anche l’opposizione interviene. «Ha colpito tutti perché è avvenuto in orario serale, in pieno centro cittadino, in una piazza frequentata da tante famiglie», ha evidenziato il consigliere Federico Pazzaglia. «Sono assolutamente d’accordo che dobbiamo attivarci tutti, ma prima di tutto servono più controlli. Sappiamo chi sono, queste persone vanno messe di fronte alle proprie responsabilità, servono interventi concreti delle istituzioni altrimenti significa che ci limitiamo a tanti bei discorsi». Così Federico Fulceri su Facebook: «Cecina non è più un’isola felice: il problema di una frangia di minorenni violenti è stato più volte segnalato, stavolta il fenomeno è stato fissato in un filmato e tutti ne hanno avuto la riprova. Per questo dichiaro il mio sostegno all’amministrazione comunale per le misure che vorrà adottare nell’intento di arginare la situazione. Chiedo altresì un confronto con il prefetto, il questore e con tutte le forze dell’ordine affinché ci si metta subito al lavoro».
Richiama l’attenzione sulla necessità di attivare l’osservatorio della sicurezza, un organismo che può mettere al tavolo diversi soggetti per collaborare, Matteo Valori. E poi fa notare che «nel video colpisce che si tratta di un ragazzo che fa uno sport di combattimenti, si riconoscono i movimenti, i gesti. Che qualcuno parli anche con chi lo allena». Ci ha pensato Simona Salvadori, l’assessora alle Politiche Sociali. «Sono andato nella palestra dove questo ragazzo si allena, volevo parlare con il titolare», racconta. L’ho messo di fronte alle sue responsabilità, al ruolo anche di educatore che sono convinta un allenatore abbia e l’ho fatto, devo dire, in modo molto franco e diretto. Ma ci tornerò».
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