Uccisa sulla provinciale a 57 anni, cosa emerge dalle telecamere: è caccia a un camioncino
Il suo corpo scaraventato a tre metri, in un’oliveta, visto per caso da un’auto di passaggio, è rimasto lì per circa due ore e mezzo
MONTESCUDAIO. Fabiola Capresi aveva percorso a piedi non più di 150 metri a piedi. Era scesa alla fermata dell’autobus sulla provinciale dei Tre Comuni alle 17. 16.
È quindi molto probabile che sia stata investita tra i 5 e i 10 minuti successivi. Il suo corpo scaraventato a tre metri, in un’oliveta, visto per caso da un’auto di passaggio, è rimasto lì per circa due ore e mezzo. L’allarme è infatti scattato alle 19,45 dopo circa un’ora dall’allarme lanciato dal compagno che la stava aspettando a casa. Gli inquirenti ieri hanno sentito l’autista dell’autobus che ha confermato che la donna, 57 anni, era proprio su quella linea e a quell’ora.
Si sta ancora indagando invece per trovare l’auto killer che l’ha investita. Più probabile si tratti di un camioncino.
Dalle telecamere di accesso alla zona starebbe emergendo qualcosa. Per riuscire a rintracciare il mezzo i carabinieri, che indagano su delega della procura per omicidio colposo, hanno acquisito i filmati delle telecamere posizionate agli accessi dei paesi.
Perché se è vero che nel punto dell’impatto non c’è videosorveglianza, è anche vero che da qualche parte quel veicolo, prima o poi, deve pur essere passato.
Il mezzo che ha travolto la donna infatti ha perso alcuni pezzi poi ritrovati lungo la strada e per questo sarebbe più facilmente riconoscibile se la sua immagine è stata registrata.
Dai rilievi, effettuati dai carabinieri della stazione di Guardistallo, non esistono segni di frenata.
I.R.