«Ho voglia di giocare con te»: a Rosignano le panchine contro la solitudine. Come nasce l'idea
Serviranno a far capire ai bambini chi cerca un amico
ROSIGNANO. Sette panchine, una per ogni frazione. Panchine di mille colori ma soprattutto panchine “parlanti”. E panchine che avranno uno scopo sociale: quello di far sì che nessun bambino si senta più solo. Sono quelle che saranno installate nei giardini pubblici di Rosignano e serviranno a segnalare che chi è seduto lì cerca amici, compagni di giochi.
«Saranno panchine dell’amicizia», racconta l’assessora Cristina Santinelli, ideatrice del progetto.
«I bambini che si metteranno lì a sedere diranno agli altri, presenti ai giardini, che vogliono giocare. Che vogliono conoscere altri piccoli che sono nel parco e che hanno bisogno di una manina che stringa la loro per cominciare a vivere insieme nuove avventure».
Una panchina per chi arriva da un altro paese, per chi addirittura da un’altra nazione ma anche per coloro che sono semplicemente più timidi di altri o che hanno disabilità e fanno più fatica a stringere rapporti.
«Sono nonna di un nipotino di tre anni e mezzo – aggiunge l’assessora – e quando andiamo al parco giochi, lui è molto intraprendente nel coinvolgere gli altri bambini per giocare insieme. Ma mi sono resa conto che per tutti non è così facile e che quindi serviva qualcosa per agevolare l’incontro, un messaggio che andasse oltre le parole. Anche senza bisogno dell’intervento degli adulti. Ci sono panchine rosse per le vittime di violenza, panchine che lanciano vari messaggi ed io ho voluto lanciare questo progetto delle panchine dell’amicizia».
Insomma un modo spontaneo per esprimere le proprie emozioni e la propria voglia di amicizia e di scambio.
Proprio in questi giorni gli uffici stanno facendo fare i preventivi per acquistare sette panchine grezze. «Ho pensato che fossero colorate e che sarebbe stato bello farle dipingere direttamente dai ragazzi del consiglio comunale. Immagino a coloro che frequentano le scuole medie inferiori. Tanti colori in modo che potessero raccontare il senso dell’amicizia attraverso i colori. Una volta che avremo avuto i preventivi le compreremo, le faremo dipingere e poi cominceremo a metterle nei giardini pubblici. Conto di farlo a partire dalla primavera».
A fianco delle panchine sarà ovviamente messo un cartello che spiegherà il senso di quella panchina così colorata «in modo molto semplice, così che anche i più piccoli possano capire il senso».
L’assessora non nega che vorrebbe che le panchine fossero un ponte anche per i bambini per la disabilità. «Sono cresciuta – racconta l’assessora – con l’associazione Efesto, in cui sono stata per 30 anni, e so che i bambini con problematiche possono essere aiutati molto dai coetanei. Vorrei che si creasse quindi un modo più facile, senza che siano necessarie le parole, affinché tutti i bambini possano entrare in contatto tra loro vincendo le angosce e la solitudine».
Del resto, tutti si sa, «chi trova un amico, trova un tesoro».
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