Assistenza più rapida dentro il pronto soccorso di Cecina: il nuovo percorso
Nominato un coordinatore “interno” per i casi complessi. La presa in cura sarà automatica grazie ai giovani medici
CECINA. L’obiettivo nel pronto soccorso dell’ospedale di Cecina non sarà solo quello di accorciare i tempi di attesa ma anche quello alzare la qualità della presa in cura e la rapidità dall’arrivo fino al ricovero in reparto. L’azienda sanitaria, all’interno di un progetto di valorizzazione delle carriere e per migliorare l’assistenza dei pazienti, ha istituito delle nuove figure professionali che avranno il compito di gestire meglio alcune patologie.
A Cecina, nello specifico, è stato istituito un coordinatore dei pazienti ad alta intensità che arrivano all’interno del pronto soccorso: si tratta del dottor Gianni Lorenzini, ha vinto un apposito concorso, che avrà il doppio compito di automatizzare ulteriormente le procedure per alzare la qualità del trattamento e rendere il flusso (dal pronto soccorso al reparto) più fluido e, in aggiunta, occuparsi della formazione dei giovani medici.
«Un po’ sulla falsariga del progetto estivo che ha dato buoni risultati, dividendo per flussi i pazienti e che ci ha permesso di riuscire a gestire una mole impressionante di pazienti – spiega Noemi Renzi, primaria del pronto soccorso degli ospedali di Cecina, Piombino ed Elba – il coordinatore dovrà ora ristrutturare la gestione dei pazienti ad alta intensità. Inoltre abbiamo diversi medici giovani e Lorenzini – che è anche animatore di formazione aziendale e docente del corso di ecografia aziendale – comincerà un percorso con i colleghi per continuare la loro formazione per renderli autonomi in alcune procedure, come i drenaggi. Questo dovrebbe velocizzare la gestione dei pazienti ad alta complessità che avranno a disposizione un team dedicato».
Immaginiamo che in pronto soccorso arrivi un poli traumatizzato che ha necessità di essere stabilizzato con un drenaggio toracico: sarà possibile effettuarlo senza attendere il consulente esterno (il chirurgo o l’anestesista impegnati altrove) e quindi avere un paziente già pronto per raggiungere il reparto. «Sarà un percorso, tra la presa in cura e il ricovero, più fluido», aggiunge Renzi che spiega anche come il dottor Lorenzini la cui nomina è già effettiva «abbia già cominciato a studiare percorsi dedicati per fare un punto di valutazione già dal triage».
Questo tipo di organizzazione, per intendersi, farà in modo anche che gli infermieri sapranno fin da subito quali sono gli esami che non possono mancare per un determinato tipo di patologia e quali saranno i trattamenti da fare in urgenza.
Una nuova organizzazione che non velocizzerà solamente i pazienti ad alta complessità ma anche gli altri grazie a uno smistamento degli accessi fin dal primo momento: un’ottimizzazione necessaria soprattutto in estate quando il numero degli ingressi allo sportello del triage triplica.
Percorsi che saranno ancora più definiti non appena saranno conclusi i lavori al pronto soccorso per separare i pazienti in base alle loro esigenze.
I lavori, in fase di partenza, infatti andranno a consolidare quanto fatto in modo più provvisorio nell’estate quando è stata presa la sala d’attesa della radiologia, una sala piuttosto grande e poco usata, in particolare al pomeriggio, per accogliere i pazienti a bassa intensità di cura.
Questo ha consentito di smistarli in base alle esigenze di cura che avevano: di fatto facendoli attendere a ridosso degli ambulatori a cui dovevano accedere per le visite e che potevano raggiungere anche autonomamente.
Gli interventi, ora strutturali con una spesa di circa 200mila euro e l’aggiunta di ulteriori spazi in questo momento utilizzati come uffici, serviranno a separare i percorsi sulla base della gravità delle patologie.
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