Il Tirreno

L'addio

Cecina, il mondo del rugby piange “Paolone”: «Sarai per sempre il nostro capitano»

di Claudia Guarino
Una foto recente di Paolo Barsotti (Di Amatori Rugby Cecina) e in campo in una foto d’epoca: è il giocatore con i baffi a sinistra
Una foto recente di Paolo Barsotti (Di Amatori Rugby Cecina) e in campo in una foto d’epoca: è il giocatore con i baffi a sinistra

È stato un pilastro dei gialloblù e un simbolo della palla ovale lungo tutta la costa, gli amici: «Era un trascinatore»

02 settembre 2024
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CECINA. Un trascinatore. Ecco come lo definisce chi, con lui, ha vissuto spalla a spalla per gran parte della vita. Era uno che, in campo, faceva la differenza. La faceva come capitano, capace di guidare tutta la sua squadra oltre l’ostacolo. E la faceva anche da allenatore. Perché con lui tutti, lì nel mezzo, si sentivano un po’ più sicuri. Pilastro del Rugby gialloblù e simbolo della palla ovale lungo tutta la costa, Paolo “Paolone” Barsotti è un capitolo dello sport cecinese. E la sua morte, avvenuta sabato sera a 67 anni per un malore, lascia un grande vuoto nei cuori di tutti coloro che lo amavano. In quelli di colleghi e amici, degli allievi e degli ex compagni di squadra. E, soprattutto, in quelli della moglie Catia e dei tre figli: Caterina, Agnese e Tommaso. E ora tutto il mondo del rugby si stringe intorno alla famiglia, nel giorno del dolore più grande.

Tra Cecina e Livorno

Cecinese di origini, di residenza e di maglia, Barsotti del Rugby Cecina è stato giocatore, capitano e allenatore. «Era un grande uomo – dice Franco Mori, dirigente del Rugby Cecina – carismatico, trascinatore. Per noi è stata una bandiera». E, c’è da crederci, lo è stato anche in terra labronica dove ha giocato per diversi anni con il Rugby Livorno. Era nello specifico titolare di quella squadra biancoverde capace, nel 1989, con Fabrizio Gaetaniello allenatore e con Massimo Fraddanni presidente, di salire dalla serie A2 alla serie A1, all’epoca massimo campionato nazionale. Gianluca Guidi, director of rugby dell’Unicusano Livorno Rugby e a lungo suo compagno di squadra lo ricorda così: «Paolo Barsotti Era un uomo e un rugbista vero. Un giocatore del Rugby Livorno che ha connotato con grandi vittorie e con grandi stagioni. Negli spareggi promozione vinti del 1989 con il Noceto, Paolo fu tra i migliori. Ha sempre onorato la maglia del Rugby Livorno. Nei momenti duri faceva sempre sentire la sua vicinanza e il suo sostegno, il primo principio del nostro sport. Se va un amico, una persona perbene».

Lungo la costa

Listati a lutto anche il Rugby Rufus di San Vincenzo («Paolone ha allenato la nostra prima squadra per anni – dicono dalla società – portando con sé la sua grande esperienza e la sua enorme passione per questo sport. Ci piace ricordarlo negli spogliatoi di Pistoia a festeggiare con noi una vittoria rocambolesca arrivata all'ultimo minuto. Il campo da rugby per lui era una seconda casa») e il Rugby Etruschi Livorno, dove ha allenato per anni la squadra femminile «contribuendo da principale protagonista – fanno sapere gli Etruschi – ai grandi successi di questa formazione verde amaranto a livello nazionale». E poi, ancora, il Rugby Rosignano: «Paolo Barsotti negli ultimi ha contribuito a promuovere il movimento rugbistico nella costa livornese – dicono da Rosignano – è stato l’allenatore di tanti ragazzi del Rugby Rosignano in giovanile e il nostro primo allenatore in questa avventura senior durante la collaborazione con il Rugby Rufus di tre stagioni fa». Insomma, quella di Paolo Barsotti è stata una vita dedicata alla palla ovale e alla costa livornese. Una vita messa a disposizione del pubblico e del campo, prima, e dei suoi allievi (giovani e meno giovani), dopo. E nella corsa alla meta lui è sempre riuscito a trascinare tutti con il suo carisma e la sua passione infinito per uno sport che è stato la sua vita.

L’ultimo saluto

La salma di Paolo Barsotti si trova da ieri mattina alla camera mortuaria del cimitero di Cecina ed è qui che oggi alle 10 sarà possibile dare un ultimo saluto a “Paolone”. «Ci piace pensare – dicono dall’Unicusano Livorno Rugby – che è già ad ingaggiare una mischia nel paradiso dei rugbisti con a fianco, in prima linea, il tallonatore Daniele Larini e con alle loro spalle, in terza linea, Luca Terreni, altri due rugbisti che hanno lasciato la vita terrena (o, per meglio dire, hanno passato l’ovale) troppo presto». Ma «in questo triste giorno – dicono gli Amatori Rugby Cecina – troppi ricordi di campo e di terzi tempi ci vengono in mente. Ciao Paolone, pilone leggendario e per sempre il capitano».

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