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L’impianto

Piscina di Cecina, l’apertura è lontana: le prime ipotesi sui tempi

di Cecila Morello
L’ingresso della piscina comunale di Cecina
L’ingresso della piscina comunale di Cecina

La sindaca: «A settembre accertamenti sulle fondazioni»

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CECINA. Piscina comunale di Cecina chiusa e ancora un grande punto interrogativo sui tempi di riapertura e sugli interventi necessari. La sindaca Lia Burgalassi ha chiamato a raccolta l’assessore allo Sport Roberto Gori e il dirigente Marco Mugnai per fare il punto della situazione e informare la cittadinanza. «Riceviamo tante richieste e ci sembrava doveroso, dopo che l’assessore in queste settimane ha incontrato il gestore, le famiglie e utenti della piscina, rendere tutti partecipi». La preoccupazione che c’è è legittima: la piscina comunale non potrà riaprire quest’anno. E, nelle previsioni più ottimistiche, non prima di 24 mesi. Ma sono in corso verifiche su tutta la struttura che daranno, nel mese di ottobre, una reale contezza delle condizioni della piscina, degli interventi necessari e quindi anche dei tempi di riapertura.

Copertura ko

Il problema alla copertura è emerso durante dei lavori di ordinaria manutenzione al controsoffitto e ha da subito convinto la commissaria prefettizia a disporre la chiusura dell’impianto per inagibilità. «Il degrado è visibile ad occhio nudo – spiegano –, non è stato necessario neanche fare ulteriori prove, tanto è evidente. La copertura deve essere rimossa e sostituita, auspichiamo con un materiale diverso dal calcestruzzo che il cloro e l’umidità portano velocemente all’ammaloramento». Se la copertura è in tali condizioni, di potenziale pericolo, inevitabile che sorgano dei dubbi su tutta la struttura portante, anche questa in cemento armato e con oltre 40 anni di età.

La struttura

«Un problema, questo, che ci siamo posti fin da subito, appena insediati» conferma la sindaca. Il copione è simile a quello di piazza Carducci: se cade un pino che non dà segni di sofferenza, se, dalle verifiche, risulta che quattro pini su dieci sono in pessime condizioni, prima di riaprire il Prato si è proceduto ad estendere i controlli anche alle altre piante. «Abbiamo affidato un incarico per verificare anche le fondazioni: verranno effettuate prove di compressione e trazione, a partire dai primi giorni di settembre. Contiamo a ottobre di avere in mano la relazione. E sulla scorta di questi risultati stabiliremo il tipo di intervento».

Le ipotesi

Se le verifiche non evidenzieranno problemi alla struttura portante, ed è l’ipotesi più ottimistica, si tratterà “soltanto”, e le virgolette sono d’obbligo, di sostituire la copertura. «A quel punto dovranno essere reperite le risorse, affidata la progettazione, indetta la gara che dovrà passare dalla centrale unica di committenza. La metteremo con il bollino rosso della massima urgenza ma ci sono tempistiche che non possono essere ridotte. Quindi per i lavori, che se anche filasse tutto liscio, servirebbero almeno 24 mesi». Se invece i risultati dovessero essere diversi e anche la struttura portante dovesse manifestare uno stato degrado, allora sarebbe tutta un’altra storia. «A quel punto dovranno essere fatte altre valutazioni, sia di natura tecnica che politica – dice la sindaca –. Attendiamo i risultati e poi torneremo ad informare la cittadinanza».

Che fare ora

«Siamo assolutamente consapevoli che questo crea un disagio importante. Soprattutto per i ragazzi – sottolinea Gori –. Il nuoto è uno sport che ha bisogno di allenamenti regolari e frequenti. La piscina chiusa rappresenta un problema anche sociale e ci siamo già attivati per trovare delle possibili soluzioni». La piscina più vicina è quella della Mazzanta, nel Comune di Rosignano. «Sono in contatto con l’assessora allo Sport Giulia Quintavalle e stiamo cercando di capire quali e quanti spazi possano esserci anche per le famiglie cecinesi. Abbiamo già in programma degli incontri e speriamo di poter dare delle risposte ai genitori e ai ragazzi nel più breve tempo possibile». Altre piscine nei dintorni: Volterra, Collesalvetti, San Vincenzo, Piombino, Livorno. «Verranno valutate tutte le possibilità per quanto comprendiamo il disagio e i costi che questo comporterà. Infatti siamo disponibili a prevedere un contributo per le famiglie che si faranno carico di questi spostamenti».

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