Il conte Gaddo della Gherardesca scommette sul vino: a maggio l’uscita delle etichette
«Non posso svelare troppi dettagli, credo che sarà un’operazione fantastica»
Gaddo della Gherardesca e il mondo del vino, un progetto che ha preso sempre più campo nella sua attività imprenditoriale fino ad arrivare ad un vero e proprio impegno per il futuro. Dopo i primi anni di sperimentazione con bottiglie, in edizione limitatissima, che portavano comunque il suo nome, un vino dal taglio bordolese, come nel pieno stile territoriale, ora torna all’attacco per sfoderare il suo asso nella manica. È infatti pronto a uscire con alcune nuove etichette, che saranno presentate a metà maggio nell’alto del Castello della Gherardesca, nel capoluogo Castagneto Carducci.
«Una in particolare, quella di Bolgheri rosso porterà il mio nome. Sarà una etichetta straordinaria – dice Gaddo della Gherardesca –. Non posso svelare troppi dettagli ma sono esaltatissimo, perché credo che sarà un’operazione fantastica. Sicuramente un’etichetta bellissima, di grande stile ed eleganza come concerne al mio nome che si aggiungerà a una linea ispirata alla mia famiglia. Il fare vino – continua – perché di vino sono appassionato da sempre e ne ho assaggiato tanto in tutto il mondo, è una passione che mi ha conquistato definitivamente negli ultimi anni. Poi non mi interessa fare vini troppo complessi, il mio obiettivo è realizzare vini ideali da bere in una serata in compagnia. Quando i miei amici a Cortina bevono il mio Bolgheri Doc (Castello di Donoratico - Conte Gaddo della Gherardesca, la sua etichetta, prima uscita nel 2016) sono felici, è un vino dal piglio internazionale, fruttato, di grande piacevolezza al palato e questo è quello che conta».
Non solo un nuovo Bolgheri, ma anche altri vini in progettazione perché Gaddo sarà in partnership col gruppo Prosit Group che già da tempo aveva messo gli occhi su Bolgheri e sulla Toscana in genere. Dopo aver rilevato la Vecchia Cantina di Montalcino, il progetto prevede di tirare fuori un vino anche là, un Brunello che porti sempre il nome della Gherardesca, un nome che per storia ha una forza commerciale importante. Almeno per quanto riguarda la sua fama che si tira dietro secoli di storia visto le origini longobarde.
Il Prosit group è un grande gruppo imprenditoriale del vino, nato nel 2018 guidato da Sergio Dagnino e partecipato dal fondo Made in Italy Fund di Quadrivio & Pambianco. Gestisce cinque cantine in tutta Italia contando più di 60 mercati nel mondo, il loro business si basa più sulla vendita nei mercati esteri che su quelli italiani dove comunque detengono buoni risultati. Le loro attività oltre alla Toscana toccano il Veneto (Tenuta di Collalbrigo), l’Abruzzo (Nestore Bosco), la Puglia (Torrevento) e la Lombardia con lo storico marchio La Cacciatora di Casa Vinicola Caldirola.
I vigneti bolgheresi che fanno capo al Conte della Gherardesca occupano porzioni collinari del territorio, dalla zona della Torre di Donoratico fino a raggiungere la Villa di Montepergoli, un pochino più bassa, ma che guarda dritto la campagna di via dell’Accattapane e soprattutto il mare, fino a valle. Molti di questi sono già in affitto ad altre cantine del territorio.