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Lutto

Cecina, morto per infezione fulminante Giovanni Riccucci: «Un cuore grande e il grembiule da cuoco sempre indosso»

di Cecilia Morello
Cecina, morto per infezione fulminante Giovanni Riccucci: «Un cuore grande e il grembiule da cuoco sempre indosso»

Dolore e sconcerto, il cuoco aveva lavorato nelle mense per il Comune di Cecina. La cucina era la sua grande passione: «Un uomo sempre pronto ad aiutare gli altri»

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CECINA. Un cuore grande, il grembiule da cuoco indosso e la generosità nel mettersi a disposizione degli altri. Sono tutti così i ricordi delle persone che hanno avuto modo di conoscere Giovanni Riccucci, morto la scorsa notte in ospedale a causa delle complicazioni di un’infezione particolarmente aggressiva. La notizia ha colto tutti alla sprovvista, compresa la famiglia. E lo stesso ex sindaco di Montescudaio, Aurelio Pellegrini, che l’altro pomeriggio lo aveva sentito per telefono e quasi non riusciva a credere alla triste notizia. «All’ora del passo eravamo insieme e scherzavamo, sembrava stare meglio – racconta Lia, una delle sorelle – . Poi durante la notte è stato male e il cuore non ha retto».

Proprio quel cuore che portava Giovanni a battersi per i diritti civili e a donare la propria professionalità ad associazioni e amici. Aveva 68 anni, in pensione da dipendente comunale, era stato il cuoco della mensa scolastica quando era al Girotondo. Poi era stato spostato all’Ufficio Elettorale. Ma la sua passione era la cucina: aveva aperto il ristorante Acquapazza in via Ginori a Marina e anche dopo averlo venduto aveva continuato a lavorare ai fornelli. Per anni nel Partito Socialista, di cui era stato anche segretario nella sezione di Cecina, era un volontario di Arci e in particolare di Arci Solidarietà. Qui teneva corsi gratuiti di cucina per i richiedenti asilo e gli immigrati, per dare loro l’opportunità di trovare un lavoro. «Il nostro cordoglio per la sua scomparsa – sono le parole del presidente di Arci Alessandro Masoni – . Giovanni era una persona generosa, che si dava tanto per tutte le nostre cause. Ricordo una cena al bocciodromo, alla fine di uno dei suoi corsi. Ha sempre dato un contributo straordinario e ha permesso a tanti ragazzi di integrarsi e trovare un impiego nelle strutture ricettive del nostro territorio». «Ha insegnato a stare in cucina a tantissimi ragazzi, gli siamo tutti riconoscenti. Giovanni – ricorda Stefano Ferrari di Arci Solidarietà – era una persona squisita e la notizia della sua scomparsa ci lascia costernati. Non possiamo fare altro che ringraziarlo per tutto quello che ha fatto e per il suo impegno in difesa dei diritti, sempre in prima fila». Aveva collaborato anche con Oxfam, sempre da volontario, all’organizzazione di cene e corsi di cucina. «Oltre ad essere cuoco di indubbie qualità si dimostrava maestro di umanità – dice Mattia Davini -, spendendo il suo tempo con i ragazzi di Oxfam Italia e di Arci Solidarietà, deliziandoci con piatti provenienti anche da Pakistan, Nigeria, Ghana e Senegal, che preparava insieme ai ragazzi. Ha sempre fatto del bene, una persona accogliente».

Viveva al Fiorino e collaborava anche con la Polisportiva. «Nell’ultima cacciuccata che abbiamo fatto c’era lui in cucina e anche a Fiorino in Festa, nonostante stesse lavorando, è venuto a darci una mano. Non si tirava mai indietro, la Polisportiva perde un amico e una bella persona» dicono. Giovanni aveva subito un intervento, dal quale si era ripreso. Poi però era arrivata l’infezione e un virus che gli antibiotici non riuscivano a debellare. «Tre giorni fa lo abbiamo portato in Pronto Soccorso perché non stava bene ed è stato ricoverato, ma non ce lo aspettavamo – dice la famiglia – . Ancora fatichiamo a rendercene conto». Lo ricordano con affetto l’amministrazione comunale di Cecina e il circolo Pd i tre Comuni – Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio. «Il Circolo perde un uomo importante, una persona attenta alle problematiche sociali, collaborativa e presente, con il suo apporto di tempo e competenze, a tante iniziative svolte sul territorio» dice la segretaria Lia Maioli Lia.

Questa mattina al cimitero alle 9.30 si terrà una cerimonia per salutarlo, poi la salma sarà portata a Livorno per la cremazione. 

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