Il Tirreno

Il ringraziamento

Bibbona, ragazzo di 15 anni salvato dai bagnini. Il papà scrive a Giani: «Grazie per sempre»

di Gabriele Buffoni
Bibbona, ragazzo di 15 anni salvato dai bagnini. Il papà scrive a Giani: «Grazie per sempre»

L’episodio al bagno Cormorano. I due assistenti bagnanti sono stati i primi a intervenire. Dopo aver trascinato a riva il giovane, che abita nel Fiorentino, hanno assistito i due medici

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BIBBONA. Dalla paura di perdere il proprio figlio sulla spiaggia del bagno Cormorano di Marina di Bibbona alla gioia di vederlo sano e salvo, di nuovo nella loro casa di famiglia nella provincia di Firenze. Fino al ringraziamento più sincero, espresso attraverso una lettera indirizzata al presidente della Regione Eugenio Giani, rivolto «a tutti coloro che sono intervenuti in questa vicenda e a chi ha pensato, studiato, sostenuto e opera nei percorsi complessi del servizio sanitario».

A scriverla è Fabiano, padre di Giacomo (15 anni) e Giada (11 anni). A luglio la famiglia fiorentina si trovava in vacanza proprio a Marina di Bibbona quando, nel tardo pomeriggio di una delle giornate trascorse in spiaggia al bagno Cormorano, accade l’impensabile. Mentre Babbo, figlia e fratello maggiore stanno giocando a palla in acqua i 15enne ha un malore. «Ho pensato al solito scherzo del “morto in mare” – racconta il padre nella lettera inviata al presidente Giani – ma Giada ha insistito nel vederci chiaro».

È infatti proprio la sorellina a lanciare l’allarme. E ad attirare l’attenzione dei due bagnini in quel momento in servizio nello stabilimento, Dario Olivelli (37 anni, da due anni al Cormorano e assistente bagnante da tre stagioni) e Roberto Rossi (35 anni ma con 15 stagioni di esperienza alle spalle). «Ricordo che abbiamo sentito le grida della sorellina in acqua – racconta Olivelli – e ci siamo lanciati senza attendere un secondo di più: erano a poco più di una decina di metri dalla battigia, per cui non ci abbiamo messo molto e ci siamo subito adoperati per portarlo a riva il più in fretta possibile». Una macchina dei soccorsi che si è messa all’opera in maniera eccellente fin da subito. «Abbiamo capito che era molto grave – racconta Rossi – avevo seriamente paura che non ce l’avrebbe fatta: aveva completamente perso i sensi per un malore, che poi nei giorni successivi ci è stato detto essere un attacco epilettico in piena regola. Sul momento ci siamo solo preoccupati di portarlo al sicuro per poter iniziare le manovre per rianimarlo». Una volta arrivati sulla battigia infatti «siamo stati subito affiancati da un paio di medici clienti dello stabilimento – spiega il bagnino 35enne – e abbiamo lasciato fare a loro le manovre assistendoli in quello che ci chiedevano di fare mentre attendevamo tutti l’arrivo dell’ambulanza sul posto».

La situazione, apparsa fin da subito grave, ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso Pegaso che ha trasportato il 15enne all’ospedale di Livorno dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione. E lì le operazioni di soccorso iniziate sulla spiaggia di Marina di Bibbona hanno portato al finale più lieto della vicenda, con il giovane finalmente fuori pericolo. «Il babbo giorni dopo è venuto di persona a salutare tutti quanti e a ringraziarci – ricorda Olivelli – è stato molto emozionante. Sia per me che per Roberto era la prima volta che ci trovavamo in una situazione simile, dove la vita di un ragazzo così giovane dipende tutto dalla rapidità dell’intervento e dal buon esito delle operazioni di rianimazione e di soccorso. Sapere di aver contribuito a qualcosa di così importante – conclude – è impareggiabile: credo sia anche uno dei motivi per cui si sceglie di fare questo genere di lavoro».


 

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