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«C’è stato un caso più urgente»

«C’è stato un caso più urgente»

La risposta dell’Asl sulla donna mandata a casa prima dell’intervento

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ROSIGNANO. L’operazione non era urgente e al momento di doverla eseguire, quando la donna era ricoverata da alcune ore, si è presentato un caso particolarmente urgente che non ha permesso quindi di portare avanti l’operazione programmata.

Queste le spiegazioni fornite dall’Asl relativamente al caso della signora Caterina Tomei, che lunedì mattina aveva l’appuntamento per un intervento di eliminazione di calcoli alla cistifellea, ma che intorno all’ora di pranzo, quando aveva già il camice e l’apposito braccialetto per l’operazione, è stata rimandata a casa . «L'intervento della signora - fa sapere l’Asl -, fino dal momento della prima visita avvenuta nel gennaio scorso, era stato valutato non urgente, non è quindi possibile che sia stato indicato un termine di un mese per l'effettuazione dello stesso».

E ancora, l’azienda sanitaria precisa che «l'intervento era stato programmato per lunedì scorso, 10 giugno. A conclusione dell'intervento precedente si è presentata una urgenza non-differibile che, in considerazione del rischio di vita corso dall'altro paziente, ha necessariamente avuto la precedenza rispetto alla signora. Da qui la necessità di rinviare l'intervento programmato». L’Asl comunque ci tiene a scusarsi «per il disagio non dipendente dalla volontà degli operatori».

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