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Carnevale di Viareggio, che meraviglia: stregati dai carri in notturna. L’omaggio speciale

di Simone Pierotti

	Un momento del terzo corso
Un momento del terzo corso

I giochi di luce conquistano un pubblico numeroso nonostante il meteo. La madre e la figlia di Francesco Nuti sulla costruzione di Priscilla Borri. Il racconto del terzo corso mascherato

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VIAREGGIO. Pericolo scampato. Un po’ di pioggerellina all’inizio della sfilata e nulla più: il terzo corso mascherato di ieri, sabato 22, iniziato un quarto d’ora prima del previsto per il timore di rovesci in serata e andato avanti a oltranza, è stato risparmiato dal maltempo. Ieri ci siamo votati più a Eolo che al quasi omonimo Elio: il sole non era l’invitato di punta alla parata in notturna, meglio allora supplicare il vento di scacciare la perturbazione. E anche se la luna non ha bussato alle porte del buio, la Fondazione Carnevale può festeggiare il pienone sui viali a mare, invasi dalle comitive del Centrosud e dai clienti degli hotel. E non si può parlare nemmeno di corso lento: la “buetta” nell’asfalto di via Roma ha indotto ad accorciare il percorso dei carri, che hanno prudenzialmente curvato all’altezza di via Carrara.

Omaggio a Francesco

Caterina Caselli a ricevere l’Ondina d’oro alla Gamc, Aleandro Baldi a esibirsi sul palco di piazza Mazzini con una canzone inedita dedicata a Viareggio prima che i carri girassero sui viali a mare con i lampioni accesi.

Oltre a loro, però, c’è stata un’altra visita gradita al mondo del Carnevale: in Cittadella ieri mattina Priscilla Borri ha accolto nel suo hangar Ginevra Nuti che, assieme alla madre Annamaria Malipiero, ha potuto ammirare dal vivo il carro di seconda categoria che omaggia la carriera e il genio di papà Francesco. La promessa delle due ospiti di presenziare ad almeno una sfilata è stata così mantenuta. Per la gioia tanto della carrista quanto dei famigliari di Nuti.

Santi lumi

Il primo, e a questo punto unico, corso mascherato di sabato portava con sé tutta la curiosità di una sfilata serale: le aspettative non sono andate deluse. Seguendo l’ordine di arrivo in piazza Mazzini, partiamo con il carro di Alessandro Avanzini: per lui pochi punti luce ma tutti concentrati in parti strategiche della costruzione. Il più illuminato risulta il paradiso in cartapesta da cui fa cucù, in una vera epifania, Silvio Berlusconi che riesce nella non comune impresa d’esser sui carri pure da defunto. Più incalzanti le luci da effetto discoteca che fanno scatenare il pubblico quando passano gli arzilli vecchietti di Roberto Vannucci. E poi arriva la papessa di Carlo e Lorenzo Lombardi, con le vetrate del rosone sullo sfondo esaltate dall’illuminazione al pari delle finte lingue di fuoco che ardono nelle lanterne sulla parte frontale.

Vivere a colori

Ecco il turno dei fratelli Alessandro e Massimo Breschi: da Montelupo si vede non solo la capraia ma pure il ledwall del gigantesco smartphone che squarcia le tenebre. Bello anche il contrasto tra le luci bianche delle farfalle di fianco all’hikikomori e quelle azzurre sul retro. Un marchio di fabbrica dei Breschi, poi, gli sparkular frontali. Non sfila inosservata la Maria De Filippi di Luca Bertozzi, tra luci fisse e intermittenti che indugiano sulle varie caricature: cambiano colore gli occhi e la pelle del biscione, sul retro si tingono di viola i capitelli e sbrilluccicano i meridiani della cupola. Impressionante la tavolozza di colori sul carro di Jacopo Allegrucci: tra rosso, viola, giallo, azzurro e verde s’illuminano perfino le cuciture sul volto di Frankenstein e gli occhi dei corvi, sia quelli sulla costruzione che i copricapo dei figuranti a terra.

Luci della ribalta

Si mette poi l’abito da sera il carro dei Cinquini, dove i fari montati sugli smartphone ricordano i flash dei fotografi a una sfilata di moda: i fasci di luce proiettati dalla base della costruzione evidenziano i lustrini dei tre abiti indossati dalla bambola, oltre agli specchi triangolari disseminati sull'impalcatura centrale. Luci fredde, invece, per la sciamana dei Lebigre-Roger: qui gli effetti speciali più interessanti sono quelli che simulano i lampi tra le nuvole che fanno da scenografia.

Nota a margine: il cantante Luca Bassanese si è divertito come un matto a usare i soffiatori verso il pubblico. Infine, piace la versione notturna del carro di Luigi Bonetti, con filamenti luminosi che penzolano dai rami di Madre Natura e le scintillanti ali delle donne-farfalle. 

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