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Ospedale Versilia, quattro ginecologi lasciano. L’Asl: «Ne assumeremo altri»

di Matteo Tuccini

	Il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Versilia (foto d’archivio)
Il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Versilia (foto d’archivio)

Il sindacato Fials: ecco i reparti e i ruoli in difficoltà

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VIAREGGIO. Almeno quattro ginecologi sono in uscita dall’ospedale Versilia: lasceranno nelle prossime settimane, per pensionamenti o altre scelte professionali (leggi sanità privata). L’Asl Nordovest afferma di essere a conoscenza dei “buchi” che si verranno a creare nel reparto di Ostetricia e nell’attività di Procreazione medicalmente assistita: «Per questo motivo – si spiega – l’Azienda sanitaria provvederà all’assunzione di 12 nuovi professionisti, che possano garantire il ricambio». Il numero, però, si intende a copertura dell’intero territorio della Toscana Nordovest: al Versilia saranno destinati non più di 1-2 nuovi dottori. Le lacune, insomma, saranno coperte a fatica.

Le scelte verso il privato

Il reparto di Ostetricia e ginecologia del Versilia, anche secondo l’Asl, è la necessità più impellente in questo periodo di carenza cronica di personale sanitario. Alla difficoltà di trovare nuovi specialisti si aggiunge la scelta, assolutamente legittima, di non lavorare più in ospedale, abbracciando pienamente l’attività privata. Che molti ginecologi del servizio pubblico già svolgono in parte con le visite in libera professione. Ma, secondo il sindacato Fials, non c’è solo Ostetricia a scontare la mancanza di ricambi. Che, per quanto riguarda i medici, si fa sentire sul territorio – leggi medici di famiglia e guardie mediche – così come nelle specialistiche ospedaliere, come la cardiologia e l’ortopedia. Però la lista dei professionisti da reclutare è lunga, secondo i rappresentanti dei lavoratori Asl.

Infermieri e Oss

«Se per tutto il 2024 – dicono dal Fials – i lavoratori della sanità in Versilia sono riusciti con la buona volontà e la serietà che li contraddistingue a sopperire alle carenze organiche, nel nuovo anno questo non sarà più possibile. I rientri continui in servizio per tamponare le carenze, le prestazioni aggiuntive oramai lievitate, gli straordinari a livelli fuori controllo, le ferie non fruite dal personale sono indicatori incontestabili della situazione emergenziale in cui vive la nostra realtà. Nonostante tutto questo, i cittadini-utenti trovano sempre una risposta importante quando si affacciano alla sanità in Versilia. Ma quanto potremo reggere in questa situazione? La carenza di operatori sociosanitari oramai ha raggiunto circa le 40 unità, e mancano circa una trentina di infermieri. Purtroppo, la carenza di personale si fa sentire anche in tutte le altre figure della filiera: dai tecnici di radiologia, ai tecnici di laboratorio, ai fisioterapisti alle ostetriche, assistenti sociali, educatori professionali e non ultimo il personale amministrativo oramai ridotto all’osso».

I reparti nel mirino

Tra i reparti più sotto pressione, secondo il sindacato Fials, resta il Pronto soccorso. Dove in questi giorni «si è riaffacciata l’influenza e quindi il numero degli accessi ha ripreso piano piano a salire. Il personale è sempre lo stesso che ha affrontato tutto il periodo estivo e come avevamo anticipato noi siamo alle solite. Prendere dei giorni di ferie per staccare oramai è diventato un terno al lotto e le ferie non fruite ammontano a svariati giorni. C’è parte del personale che deve ancora fruire ferie del 2023 e non riesce nemmeno a fruire delle ferie 2024. Nonostante i salti mortali che si fanno per poter mandare in ferie, un fatto è certo: manca personale per farlo. Le Aree mediche – proseguono dal Fials – sono in carenza da mesi, soprattutto nella parte degli operatori sociosanitari: da mesi oramai non si assiste a un ingresso in servizio di tali figure. Le lunghe malattie, le gravidanze non vengono sostituite e anche un certificato medico di pochi giorni può far saltare gli equilibri di un turno non sapendo come coprirlo». In questi giorni, inoltre, «la Pediatria è investita da una forte carenza di personale per lunghe malattie non sostituite in un periodo dove il reparto è pieno di piccoli degenti. Abbiamo verificato che in alcuni settori il personale sanitario chiuderà l’anno con una media di 20 giorni di ferie da fruire. Anche la sanità territoriale non se la passa meglio e la gestione dei pazienti domiciliari è in affanno. Coprire le zone territoriali della Versilia tutti i giorni dell’anno necessità di contingenti organici importanti, e invece anche in questo settore definito strategico dalla Regione non investiamo in assunzioni. Se a questo aggiungiamo i mezzi con cui il personale eroga i servizi, tutto diventa più difficile. Auto obsolete che non rispondono più alle esigenze degli operatori impegnati a coprire anche zone impervie come l’Alta Versilia. Come Fials – è la conclusione – abbiamo chiesto il monitoraggio e la sostituzione delle auto oramai giunte a fine vita».

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