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Massarosa, anziana sventa la truffa telefonica: «Adesso ho paura, sono nel mirino»

di Barbara Antoni
Una persona anziana al telefono (foto di archivio)
Una persona anziana al telefono (foto di archivio)

La donna, 85 anni, ha ricevuto una chiamata da un falso carabiniere

14 novembre 2024
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MASSAROSA. Ci hanno provato, come spesso accade, con la telefonata che terrorizza lo spiazzato interlocutore: «Siamo i carabinieri. È sola in casa? Volevamo darle una notizia spiacevole. Volevamo avvertirla che sua figlia ha causato con l’auto un gravissimo incidente. Ha investito madre e figlia: sono state entrambe ricoverate, sono in terapia intensiva».

Ma a essere spiazzati, stavolta, sono stati loro, i falsi carabinieri e truffatori: non hanno fatto in tempo, come è solitamente il clichè in questi casi, a dire che si sarebbero presentati quanto prima al domicilio dell’interlocutore chiedendogli di preparare soldi o preziosi da consegnare loro per sopperire ai danni causati. Perché l’anziana signora all’altro capo del filo, seppure spaventata a morte da quelle parole, ha ascoltato ma ha avuto la forza di riattaccare: clic.

Prima la chiamata alla figlia

Ha ottantacinque anni la donna che ha ricevuto la telefonata nella tarda mattinata di ieri, vive in una zona periferica di Massarosa. Anziana, sì, ma lucidissima e accorta. «Sapevo che mia figlia si trovava a casa in quel momento e che stava lavorando – spiega la signora, che fornisce le proprie generalità ma chiede di non essere citata con nome e cognome perché, impaurita, teme di essere ancora nel mirino dei malfattori –. Così la prima cosa che ho fatto, dopo avere interrotto la telefonata di quell’uomo, è stata chiamare mia figlia, che infatti era a casa e stava bene, per fortuna».

La denuncia immediata

L’anziana signora non ha desistito. A quel punto, rassicurata dal fatto che la figlia fosse in salute, ha chiamato un altro numero, il 112, per raccontare l’esperienza appena vissuto, che nonostante il suo coraggio, l’ha lasciata innegabilmente scossa. «Come faceva a sapere quell’uomo, o quegli uomini che mi hanno chiamato, che in quel momento ero da sola in casa? Mi hanno chiamata sul numero del telefono fisso», ha continuato a domandarsi.

E non ultimo, la signora di 85 anni di Massarosa ha voluto non tenere per sé questo spiacevole episodio. Ha composto il numero della redazione del Tirreno di Viareggio. «Voglio che si sappia – ha raccontato la donna – quello che mi è successo. Che un uomo fingendosi carabiniere mi ha telefonato per darmi “una spiacevole notizia”. L’ho ascoltato, mi sono impaurita, ma ho fatto mente locale e ho riattaccato. Ho chiamato mia figlia per sapere se stesse bene. Ma la paura è stata tanta, tanta davvero. Quell’uomo sapeva troppe cose di me, sapeva che ero sola in casa, che ho una figlia. Ma come poteva essere così informato?». Nel frattempo è rincasato il marito, la tensione si è affievolita. Pericolo sventato, è vero. «Ma adesso continuerò ad avere paura. Non si vive bene sapendo che qualcuno può spiarti e cercare di raggirarti».

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