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In Versilia vaccini “potenziati” contro l’influenza: cosa significa e chi può richiederli

di Matteo Tuccini

	La somministrazione di un vaccino (foto d'archivio)
La somministrazione di un vaccino (foto d'archivio)

Partita la campagna: i consigli dei medici di famiglia

29 ottobre 2024
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VIAREGGIO. Sono partite in questi giorni le vaccinazioni antinfluenzali a Viareggio e in Versilia. Con priorità ad anziani – la campagna è cominciata dalle case di riposo – e persone più fragili, cioè portatrici di patologie croniche che possono subire complicazioni a causa dell’influenza. I pazienti sono stati contatti anche via sms - modalità utilizzata regolarmente anche per le ricette mediche - in modo da far presente che la campagna era partita e che era possibile prenotarsi.

La spiegazione

«Ogni medico di base, a seconda del numero degli assistiti, ha dalle 300 alle 350 dosi di vaccino a disposizione», spiega Alessandro Squillace, referente dei medici di famiglia in Versilia. Significa che in tutto il territorio sono stati consegnati a beneficio della popolazione circa 35mila vaccini, un numero in linea con gli anni scorsi: solo quando scoppiò la pandemia Covid, e non c’era altro modo per difendersi, si decise di rinforzare la campagna antinfluenzale. Perché si riteneva che una barriera, per quanto lieve, fosse meglio di niente. Il potenziamento oggi riguarda non la quantità, ma la qualità del vaccino a disposizione: «Sono state aumentate le dosi preparate per fornire una copertura maggiore, proprio per garantire una prevenzione più efficace», dice Squillace. La proporzione è di 10 a 1: per ogni vaccino più "leggero" ce ne sono 10 più "forti". Questi ultimi sono destinati «ai nostri assistiti più anziani - chiarisce il referente dei medici - e ai fragili (ma non a quelli sotto i 50 anni, ndr). Ai più giovani che intendono aderire alla campagna somministreremo l’altra tipologia».

Prevenzione

Ogni anno si consiglia alla cittadinanza di proteggersi da un’influenza «che avrà come sempre il suo picco intorno a Natale - dicono i medici - Anche se è difficile dire se sarà più o meno violenta rispetto agli anni precedenti». La popolazione che aderisce alla campagna di prevenzione si attesta in media sul 50% degli interessati – dato riferito alle persone sopra i 65 anni – con qualche lieve differenza di anno in anno. «È una percentuale che va incrementata - commenta Squillace - L’influenza non deve essere mai sottovalutata. Per quanto il virus più temuto in questi anni sia stato il Covid, dobbiamo tenere la guardia alta. Tempistiche? Consigliamo di sottoporsi alla vaccinazione da subito, in modo da avere una copertura di sei mesi. Quindi valida per tutto l’autunno-inverno. La vaccinazione è una forma di prevenzione utile, sicuramente più logica rispetto a misure come gli antibiotici che vengono spesso ritenuti la cura della febbre e dei malanni, ma in realtà col virus non c’entrano, perché colpiscono i batteri». Infine, la questione del doppio vaccino influenza-Covid: «È consigliato, anche nella stessa seduta. Ma pochi lo fanno».

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