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Viareggio, medici di famiglia allo stremo: «Siamo pieni di pazienti»

di Matteo Tuccini
Viareggio, medici di famiglia allo stremo: «Siamo pieni di pazienti»

«Basta un pensionamento ed è il caos». Due nuovi arrivi a settembre, ma restano molte zone in difficoltà

24 luglio 2024
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VIAREGGIO. Per la prima volta in Versilia almeno 1.200 persone hanno rischiato di rimanere per mesi senza medico di famiglia. È successo nei giorni scorsi, nella zona nord: per intendersi, nei Comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema. L’Asl ha varato un provvedimento-tampone, che tra l’altro prevede una sorta di obbligo per i dottori. Ma basta poco perché l’emergenza si ripresenti. E non solo nella Versilia nord.
«È bastato un doppio pensionamento, quello dei colleghi Antonietta Bonci e Luigi Pietro Bellucci, per metterci in seria difficoltà – ammette Alessandro Squillace, medico di famiglia a Camaiore e referente della categoria sul territorio – La programmazione del cosiddetto turnover, cioè il ricambio tra medici in pensione e nuovi professionisti, è saltata. Tra l’altro eravamo già in difficoltà, perché avevamo dovuto chiedere ad alcuni colleghi di alzare il massimale a 1.800 pazienti». Il massimale, come si intuisce, è la soglia massima di pazienti che un medico di famiglia può assistere: per anni è stato di 1.500, ma sempre più si chiede uno sforamento, anche sostanzioso, per evitare che alcuni cittadini rimangano senza assistenza sanitaria di base.

Per capire a che punto siamo arrivati è sufficiente pensare che «la prima soluzione messa in campo dall’Asl, e cioè un bando per un incarico provvisorio, non ha dato esito – spiega Squillace – Poi si è cercato di coprire l’emergenza con un ambulatorio di guardia medica, ma anche in questo caso non ci siamo riusciti. A quel punto siamo stati costretti a una procedura, prevista dal contratto nazionale, che prevede l’innalzamento obbligatorio del massimale». Ogni medico della Versilia nord, poco più di venti in tutto, ha aumentato la propria soglia di 60 pazienti, passando così da 1.500 a 1.560: «È comunque una soluzione meno impattante rispetto a dover aumentare il numero dei pazienti fino a 1.800 – prosegue Squillace – In questo modo si coprono i 1.200 cittadini rimasti scoperti, in attesa che arrivino due nuovi dottori a settembre. A questo proposito, mi appello all’utenza affinché avvenga una redistribuzione dei pazienti su tutti i medici disponibili: la soluzione attuale è da ritenersi provvisoria». Perché in risposta, appunto, a un’emergenza. Che è tutt’altro che finita.

«Un solo pensionamento, che è nell’ordine delle cose, può far saltare l’equilibrio da un momento all’altro – dicono i medici – D’altra parte tutti i dottori sono già stracarichi di pazienti, e quindi è una situazione sempre al limite». Come detto in precedenza, non è soltanto la Versilia nord in questa situazione. «A Camaiore i medici sono quasi tutti al massimale e così anche a Massarosa – dice Squillace – a Viareggio la problematica è meno pressante, perché ci sono più professionisti disponibili. Al momento la distribuzione dei colleghi sui territori avviene per ambito, e cioè Versilia sud e nord: in futuro dovremo ragionare Comune per Comune, un po’ come avviene per le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali, cioè i medici di base che si sostituiscono in gruppo, ndr)». In sostanza: la nuova organizzazione dovrà prevedere un tot di medici a Viareggio come a Camaiore, a Forte come a Pietrasanta, per evitare che vadano tutti nella medesima zona.

Ma quanto durerà questa carenza di professionisti? Secondo Squillace altri 2-3 anni. «I calcoli fatti dalle associazioni di categoria dicono che dobbiamo tenere duro ancora un po’. I pensionamenti dureranno fino al 2030, però il nuovo punto di equilibrio sarà trovato nell’arco di qualche anno. Nel frattempo diamo fiducia a questi giovani medici che sono stati buttati nella mischia: sono loro il nostro futuro».

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