Cena al Twiga per Santanché e Boschi, tensione nel Terzo Polo e Calenda tuona: «Inopportuna»
Alla serata erano invitati anche il deputato Francesco Bonifazi e il consigliere regionale di Renzi Luciano Nobili
VERSILIA. L'ultima polemica interna targata Azione-Iv sbarca sulle coste della Versilia, al Twiga di Marina di Pietrasanta. La notizia della presenza a cena di alcuni “renziani di ferro” - Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi e Luciani Nobili - nello stabilimento balneare aperto dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè insieme a Flavio Briatore, non sfugge alla reprimenda del partito di Carlo Calenda.
La nota di Azione è puntuta e si chiude con una stilettata: «Per quanto concerne le cene con la ministra al Twiga, che coinvolgono parlamentari di Italia Viva appartenenti al gruppo Azione-Italia Viva, le si ritiene del tutto inopportune». I calendiani mettono nero su bianco anche che «la linea sulla permanenza di Daniela Santanchè al Governo è sempre stata netta: deve dimettersi perché i suoi comportamenti (e capacità) non sono adeguati o accettabili per chi deve rappresentare gli italiani in qualità di ministro del Turismo. Azione non ha votato la mozione di sfiducia - destinata dall'inizio ad essere bocciata - ritenendola un regalo alla ministra. Ma allo stesso modo Azione non si è mai riconosciuta nella linea espressa dai vari interventi dei parlamentari e del capogruppo di Italia Viva, che non hanno mai pronunciato la parola dimissioni».
Non si lascia attendere la replica del renziano Bonifazi. Che si sfoga così su Twitter: «Leggere che Carlo da Capalbio pretende di decidere lui che cosa devo fare io il venerdì sera mi dà l'impressione di un uomo che non ha nulla di liberale ma che sogna uno stato etico. Sostenere che si debba chiedere al leader politico con chi cenare e con chi no mi sembra assurdo. E pensare che la politica si faccia con il gossip e non con le idee è puro populismo».
Il deputato di Italia viva chiarisce anche che «sono stato a cena al Twiga venerdì sera. Come era già stato altre volte essendo da sempre un frequentatore della Versilia. Potrei fare l'elenco dei parlamentari di tutti gli schieramenti che ho visto in quel locale».
Ma poi il deputato renziano torna al voto sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo bocciata la scorsa settimana dal Senato. «Noi - specifica - abbiamo votato in aula esattamente come Azione. Esattamente allo stesso modo. Paro paro. Per noi non si caccia un ministro sulla base di un avviso di garanzia. Se qualcuno vuole diventare giustizialista faccia pure: noi no. Noi quotidianamente votiamo la sfiducia a tutto il Governo, a tutti i ministri, a tutta la maggioranza. Santanchè inclusa. Ma lo facciamo sulla base di valutazioni politiche. Non perché una persona prende un avviso di garanzia».
Bonifazi, quindi, sbotta: «Perché per noi conta la Costituzione, non l'auto proclamato Comitato Etico di chi dovrebbe attaccare i populisti e passa le giornate ad attaccare noi». Non resta che aspettare la prossima puntata.