Il Tirreno

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La strage di Viareggio
il processo

Strage di Viareggio, la difesa dell'ex ad di Ferrovie: "Moretti capro espiatorio"

Mauro Moretti in tribunale
Mauro Moretti in tribunale

Sono le parole dell'avvocata Ambra Giovene, difensore di Moretti, al processo di appello bis sulla strage ferroviaria del 29 giugno 2009

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 «Sono qui a ribadire l'assoluta estraneità dell'ingegner Mauro Moretti da questi fatti. So che è un dato che non fa piacere ascoltare, ma significa dire una verità processuale e confrontarsi con dati storici che sono la verità del processo». Così l'avvocata Ambra Giovene, difensore di Moretti, al processo di appello bis sulla strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009.

"Per individuare le responsabilità dei dirigenti del gruppo Fs - ha detto l'avvocata Giovene - si è cercato il richiamo in condotte colpose che nulla hanno a che vedere con le fattispecie normative", condotte "estranee al nostro comune sentire", anche perché "non si tiene conto dell'organizzazione aziendale e delle finalità poste" in essa. Il legale fa riferimento a una visione d'insieme nell'organizzazione delle ferrovie tale, secondo la difesa, da escludere responsabilità colpose personali sia di Moretti sia degli altri imputati. In merito, il legale ha elencato vari aspetti entrati nel processo per contestare "condotte omissive" a Moretti e agli altri dirigenti del gruppo Fs imputati, ma che secondo lei "non hanno fondamento".

"Dispiace che Moretti sia stato preso come riferimento da colpire, da giustiziare, ma forse era comodo così, forse era molto meglio puntare l'attenzione su lui anziché su soggetti lontani da noi, che appartengono a imprese ferroviarie lontane, che non sono mai comparsi in aula, che sono sconosciuti. Moretti è più facile da colpire, è un capro espiatorio facile, è un capro espiatorio che si può colpire, che
c'è". Ha detto ancora l'avvocata Giovene nella sua arringa di cinque ore e mezzo.

L'udienza odierna è dedicata alla difesa dell'ex ad Rfi e Fs, che è presente in aula. L'avvocato Giovene ha criticato l'impostazione delle accuse fatte per «trascinare le responsabilità dei dirigenti Fs» dietro «condotte colpose estranee alle norme». La procura lo scorso aprile aveva chiesto per Moretti sei anni e nove mesi. La sentenza è attesa a fine mese.

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