La mattina in cui è stato ucciso Daniele era a Torino insieme ad un vigile urbano di Viareggio
Interrogato il cugino Roberto
Claudio Vecoli Matteo Tuccini
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VITTIMA. Stefano Romanini I due erano stati soci in affari: per la polizia è un personaggio chiave
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CAMAIORE. La mattina del delitto era in Piemonte per affari. Una destinazione per la quale era partito già il giorno precedente. E non era solo. Con lui si trovava infatti anche un vigile urbano in servizio alla polizia municipale di Viareggio. Roberto Romanini - cugino e per alcuni mesi socio di Stefano - è considerato uno dei personaggi chiave per capire chi e perché ha commesso l'omicidio di via Battisti. O possa averlo ordinato ad un killer. Non a caso, la polizia lo ha cercato poche ore dopo l'esecuzione. E lo ha interrogato come persona informata sui fatti nel pomeriggio, non appena è rientrato in Versilia. Le storie di Stefano e Roberto si intrecciano a doppio filo quando, da semplici parenti, i due si mettono fra loro in affari. Stefano ha appena liquidato la «Romanini Stefano escavazioni», una ditta individuale che non naviga più in buone acque. Nasce così la «R.B. Escavazioni», una società a responsabilità limitata di cui fanno parte Stefano Romanini, Roberto Romanini e Giuseppe Bartelloni. Le cose sembrano inizialmente andare abbastanza bene. Poi il vento cambia. Un po' per la crisi che colpisce pesantemente il mondo dell'edilizia e del suo indotto. Un po' perché i rapporti fra i due cugini cominciano pian piano a deteriorarsi. Nascono delle incomprensioni. E ci sono dei contrasti anche di natura economica. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, fra i due si apre un contenzioso che si aggira intorno ai 150mila euro. Una cifra importante. Ma di pendenze Stefano comincia a collezionarne anche altre, sia pure di minore entità. E il clima all'interno della società si fa sempre più pesante. I due cugini, più o meno consensualmente, nel luglio scorso decidono di dividere le loro strade lavorative. Roberto resta nella «R.B. Escavazioni» insieme a Giuseppe Bartelloni. Stefano pochi mesi dopo apre una nuova ditta - la «Serena Escavazioni» - intestata però a nome della figlia Serena. E torna a lavorare (soprattutto in cantieri fuori dalla Versilia). Una cosa è certa: i rapporti fra i due - divenuti nel frattempo anche concorrenti - non sono più quelli di prima. E la cosa diventa di pubblico dominio anche all'interno del nucleo familiare di Stefano. Roberto, però, conosce bene le vicende della società. E forse lui, più di ogni altro, sa chi può avercela davvero col cugino.