Il Tirreno

Caro "piccolo", oggi ricorrerà un anno esatto dal disastro ferroviario di Viareggio.  Chi ti scrive è una volontaria del Soccorso della Croce Rossa Italiana di Viareggio, che quella notte ha vissuto la tragedia come soccorritrice su una delle autoambulanze accorse in Via Ponchielli. Appena arrivata sul luogo del disastro, ho collaborato con altri volontari, a liberare dalle macerie uno dei tuoi fratellini, per fortuna almeno lui si è salvato, ma purtroppo l'altro fratellino e la tua mamma non si sono salvati.  I vigili del fuoco continuavano a controllare la zona, alle 2 di notte ti hanno trovato privo di vita tra i rottami distrutti dalle fiamme di un'automobile. Immediatamente hanno chiesto se qualcuno potesse restare nell'attesa del magistrato e del medico legale e hanno chiesto di me. Quando ti ho visto da solo in quella macchina, sono una mamma e ti ho accudito come se fossi la tua, mi sono sentita così orgogliosa di proteggerti da tutti i curiosi e dai paparazzi che cercavano di catturare una tua immagine. Sono stati momenti strazianti che non dimenticherò mai.  Sono rimasta con te fino alle 6, quando è arrivato l'ordine di trasportarti all'obitorio, ti ho estratto dai rottami di quell'automobile, assieme ad un vigile del fuoco, ti ho protetto e stretto a me accompagnandoti sull'autoambulanza fin sopra quel lettino.  Il giorno dei funerali di Stato, mi è mancato il coraggio di salutarti, ogni volta che socchiudo gli occhi rivivo quei tragici momenti e ho deciso di salutarti in questo modo, sorvegliando il tuo fratellino e la tua mamma, che sono lì con te. Proteggi l'altro fratellino e il tuo papà, che sono rimasti quaggiù e proteggi anche tutti noi.  Ciao Piccolo, non ti scorderò mai.