**Riforme: opposizioni (tranne Renzi) bocciano premierato**
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Roma, 30 ott. (Adnkronos) - Le posizioni in campo restano le stesse di mesi fa quando Giorgia Meloni incontrò a Montecitorio le opposizioni per un confronto sulle riforme costituzionali. Oggi Azione, Pd, M5S, Avs, Più Europa confermano la bocciatura: no all'elezione diretta del presidente del Consiglio. Unico pronto a sostenere il simil 'sindaco d'Italia' è Matteo Renzi, e anche in questo caso è una conferma. La bozza in 5 punti su cui la maggioranza ha trovato l'accordo verrà esaminata venerdì in Cdm per partire l'iter in Parlamento dalla Camera, con ogni probabilità, visto che il Senato è già impegnato con l'autonomia. Nella bozza di premierato proposta dal governo Meloni si accenna anche alla legge elettorale. Solo un titolo: premio di maggioranza al 55%. Nessuna altra indicazione. Sarà il Parlamento a confrontarsi sulla vasta gamma di opzioni, modelli, sistemi che sottendono a quel 'titolo'. E se sul no all'elezione diretta del premier le opposizioni, tranne Renzi, si muovono unite, la legge elettorale potrebbe rappresentare un tema più spinoso su cui trovare una posizione comune. Un punto di partenza potrebbe essere quello di superare i listini bloccati: ridare potere di scelta agli elettori come 'antidoto' anche all'astensionismo. Elly Schlein, ospite dell'assemblea di Azione, lo ha ribadito: serve "una legge elettorale che restituisca il potere di scelta dei rappresentanti agli elettori e questa discussione va fatta subito senza aspettare di arrivare in fondo alla legislatura", ha rimarcato tra gli applausi della platea. Mentre sulla riforma, il no al premierato da parte del Pd è netto. Dice Andrea Giorgis, senatore e costituzionalista: "Se il primo ministro viene eletto dai cittadini non viene più nominato dal Presidente della Repubblica e legittimato dal Parlamento attraverso la fiducia. Dalla primazia del Parlamento si passa alla primazia del Governo. La democrazia si riduce alla scelta del capo". Il senatore dem Dario Parrini ricorre a un gioco di parole: Terza Repubblica? Con premierato alla Meloni "avremmo una Triste Repubblica, in cui il Capo del Governo tiene a guinzaglio il Parlamento e il Capo dello Stato". Mentre Carlo Calenda continua a prendere di mira Matteo Salvini che parla di riforma anti-ribaltone: "Caro Salvini, non riesco a immaginare ribaltone e tradimento dell'elettore peggiore di quello del governo che hai fatto con i 5S all'indomani delle elezioni del 2018, dopo aver assicurato ai tuoi elettori l'opposto". Insiste il leader di Azione: "E che dire del passaggio da 'fuori dall'Euro' a 'Ue fai di me ciò che vuoi' oppure ancora le balle che hai raccontato ai pensionati sull'abolizione della Fornero. I ribaltoni li fate tutti i giorni disattendendo ogni promessa. E certo, sarà un gran guadagno per tutti i cittadini rinunciare ad avere in Senato Renzo Piano, Elena Cattaneo, Liliana Segre per mezzo simil Salvini in più. Vai a lavorare…il resto lo sai". Per Riccardo Magi di Più Europa "a riforma costituzionale di Giorgia Meloni è la tomba della democrazia rappresentativa", un "tentativo della destra di trasformare l'Italia nell'Ungheria di Orban, dove tutti i poteri sono concentrati nelle mani di una sola persona''. Nicola Fratoianni è più scettico sul fatto che la riforma vedrà mai la luce, la vede più come una arma di distrazione dei problemi del Paese: "Sperano di sviare l'attenzione dalla crisi sociale del Paese. Sbagliano, e sbagliano di grosso: non molleremo la presa , continueremo ad esigere che il governo risponda ai problemi reali del Paese. E sbagliano pure sulle riforme: lo snaturamento della nostra Costituzione non gli sarà permesso". Stesse considerazioni dai 5 Stelle: "Il governo ricorre all'ennesima arma di distrazione di massa e annuncia una riforma che sembra un autentico pastrocchio costituzionale. Si confonde l'ingegneria costituzionale con l'avventurismo di dilettanti allo sbaraglio", dicono i capigruppo nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino. "In base alla anticipazioni uscite da palazzo Chigi avremmo gioco facile a sottolineare con la matita blu le assurdità contenute in questa riforma. Ma lo faremo a tempo debito: oggi l'Italia è preoccupata per la pessima legge di Bilancio del governo Meloni e il M5s lavora affinche' i cittadini abbiano le risposte che meritano. Non consentiremo al governo di parlare d'altro".