Autorità Portuale, ecco Davide Gariglio: chi è il fiero oppositore dell’autoproduzione
Torinese, 58 anni, il designato nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale si è contraddistinto nella sua attività di parlamentare come strenuo paladino dei diritti dei lavoratori portuali
LIVORNO. Dalla Democrazia Cristiana al Partito Democratico e con esperienze al consiglio regionale del Piemonte e al Parlamento. Davide Gariglio, torinese di 58 anni, che sarà il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale dopo le audizioni di prassi presso le commissioni parlamentari competenti, ha alle spalle una discreta carriera politica, iniziata nel 1990 nell’allora Dc.
Passato alla Margherita è stato per tre volte consigliere regionale del Piemonte dove ha anche assunto il ruolo di presidente dell’assemblea. Per quattro anni, dal 2014 al 2018, è stato anche il segretario regionale dei dem del Piemonte. Un ruolo, quello di segretario regionale, che lo ha portato all’elezione in Parlamento nelle Politiche del 2018.
Nella Legislatura 2018-2022, Gariglio, è stato vicepresidente della commissione parlamentare per le questioni regionali, componente della commissione trasporti, poste e telecomunicazioni e di quella per la semplificazione. Alle elezioni politiche del settembre 2022 non è stato rieletto pur avendo ottenuto oltre il 30% dei consensi, sconfitto dalla candidata del centrodestra.
Nella sua attività di parlamentare, proprio per il ruolo di componente della commissione trasporti, Davide Gariglio ha operato a fondo nel settore della portualità, diventando per certi versi il paladino dei lavoratori attraverso una serie di iniziative assunte contro i diversi tentativi di introdurre l’autoproduzione, ovvero la possibilità per gli armatori di utilizzare il personale di bordo per le operazioni da sempre effettuate dalle maestranze delle Compagnie Portuali negli scali marittimi dove queste sono presenti.
Suo l’emendamento che, nel corso dei vari provvedimenti legislativi assunti dal Governo per attenuare gli effetti del Covid sull’economia del Paese, cercò di contrastare la possibilità di utilizzare personale diverso dai portuali. Sue diverse segnalazioni all’Antitrust sempre sulla stessa questione.