Il Tirreno

Toscana

La vicenda

25 aprile, panettiera identificata due volte dalla polizia per aver esposto uno striscione antifascista


	Lo striscione esposto e il primo controllo della polizia
Lo striscione esposto e il primo controllo della polizia

Ad Ascoli Piceno la polizia arriva due volte per uno striscione che recita: 25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo». La donna: «Episodio gravissimo»

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Identificata dalla polizia – due volte – per avere esposto fuori dal suo locale uno striscione antifascista per Il 25 aprile. In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, Lorenza Roiati, titolare del panificio “L’assalto ai forni” di Ascoli Piceno, ha affisso fuori dal suo negozio uno striscione con la scritta: «25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo».

Due controlli per identificarla in poco tempo

Il messaggio, che richiama i valori fondanti della giornata e li lega al mestiere della panettiera, ha attirato l’attenzione di due agenti della Polizia di Stato, che si sono presentati presso il panificio per identificare la titolare L’episodio è stato documentato dalla stessa Roiati con un video, cui ha fatto seguito un secondo in cui nuovamente degli agenti si identificano chiedendo le generalità alla panettiera per via dello striscione. “Ne rivendica la paternità?”, chiede uno degli agenti, con la donna che risponde affermativamente e definisce “gravissimo” il fatto che fossero venuti due volte per lo striscione.

Le polemiche sul 25 aprile

Il gesto di Lorenza Roiati si inserisce in un clima nazionale segnato da forti discussioni sul valore e sulla memoria della Festa della Liberazione. Quest’anno, il governo aveva invitato a celebrare la ricorrenza “con sobrietà”, anche a causa dei cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Questa richiesta ha generato reazioni contrastanti: molte associazioni antifasciste e partigiane hanno ribadito l’importanza di difendere e riaffermare i valori dell’antifascismo, sottolineando come il 25 aprile debba restare una giornata di mobilitazione e memoria attiva.

.In diverse città d’Italia, la celebrazione è stata oggetto di controversie e, in alcuni casi, di restrizioni, come il divieto di esporre bandiere o di tenere comizi da parte delle associazioni partigiane. Tuttavia, la partecipazione popolare e la determinazione a ricordare il significato storico della Liberazione sono rimaste alte, con manifestazioni e cortei confermati in tutto il Paese.

L’episodio ha rapidamente fatto il giro dei social network e dei media, diventando un caso emblematico della tensione tra istituzioni e società civile sul tema dell’antifascismo e della memoria della Resistenza.

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