Il Tirreno

Toscana

Trasporti

Prezzo della benzina, i distributori e i marchi più convenienti in Toscana

di Francesco Paletti
Prezzo della benzina, i distributori e i marchi più convenienti in Toscana

Cala la quotazione del petrolio ma non si riflette in modo analogo sui listini. E scatta la caccia al low-cost

4 MINUTI DI LETTURA





Il meno caro della Toscana è a Grosseto, precisamente al distributore Conad di via Bulgaria.

I più economici in Toscana
Qui benzina e gasolio sono, rispettivamente, a 1, 578 e a 1, 478 euro al litro. Almeno ieri, in Toscana di meno non si poteva spendere da nessuna parte. Dopo viene l’Icm di Firenze, in via Senese, con la benzina a 1, 615 e il gasolio 1, 549 al litro. Sulla costa, invece, i più economici a Livorno e Lucca sono ancora marchio Conad: precisamente il distributore di Cecina e quello di Gallicano entrambi con il gasolio a 1, 548 a litro mentre la benzina si ferma a 1, 618 nel primo e sale a 1, 648 nel secondo. A Pisa, invece, i meno cari sono a marchio Api Ip: a Pontasserchio (San Giuliano Terme) e in città (in via San Pio da Pietrelcina) , ieri, si spendeva 1,629 al litro per la benzina e 1,559 per il gasolio.

Ogni mattina, anche in Toscana, sono sempre di più gli automobilisti che, prima di fare rifornimento, consultano il web per individuare il distributore meno caro nelle vicinanze.

Petrolio in picchiata, ma per i consumatori cambia poco

Non importa se il petrolio è crollato, deprezzandosi addirittura del 22% rispetto ai picchi massimi del 2025. Non ha quasi nessuna rilevanza perché i prezzi del greggio in picchiata «non si riflettono adeguatamente sui listini praticati dai distributori», aveva denunciato nei giorni scorsi il Codacons evidenziando come «il prezzo della benzina alla pompa sia passato da 1,823 a 1,731 euro al litro, per una diminuzione di appena il 5% e quello del gasolio da 1,726 a 1,628 facendo segnare solo un -5,7%». In realtà ieri i prezzi sono scesi ancora un po’, con la benzina calata a 1,717 e il gasolio a 1,611 euro al litro (in Toscana, rispettivamente, a 1,713 e 1,613) .

Per Silvano Bartolini di Codacons Toscana non cambia la sostanza: «Al netto del peso della tassazione sui carburanti e degli altri fattori che incidono sulla formazione dei prezzi alla pompa, questi numeri attestano ancora una volta le anomalie del settore petrolifero con listini di benzina e gasolio che salgono immediatamente al crescere del greggio, ma non calano proporzionalmente quando le quotazioni del petrolio crollano».

La stima sul calcolo della benzina "reale"

Quelli del Codacons hanno fatto anche una stima: «In base ai nostri calcoli oggi la benzina dovrebbe essere a 1,4 euro al litro e il gasolio a 1,33 – dice Bartolini-. Si arriva a queste cifre applicando la diminuzione del 22% solo alla componente del prezzo legata ai produttori». Per capire a cosa si riferisce il rappresentante del Codacons, però, è necessario spiegare che, in Italia, il 59,4% del costo della benzina va in tasse e imposte, tra accise e Iva, una percentuale che colloca il “Bel Paese” al secondo posto nell’Ue, alla pari con la Grecia e alle spalle della Germania (60,7%) .

Per il gasolio, la quota percentuale scende a 55,3%, ma è la più elevata dell’Unione. Concretamente per quanto riguarda la benzina allo Stato sono andati 1,04 degli 1,72 euro al litro di ieri, mentre per il gasolio si scende 0,89. Il margine per il distributore la pompa in media è intorno ai 3 centesimi al litro. Dunque, quella che Bartolini chiama «la parte del prezzo legata ai produttori», ossia su cui possono agire le compagnie petroliere, su ciascun litro venduto ai prezzi di ieri, è di 68 centesimi per la benzina e di 72 per il gasolio.

Su quelle quote punta il dito il Codacons: «Ci sono manovre speculative e potrebbe configurarsi anche il reato di aggiotaggio – riprende Bartolini-: per questo ci riserviamo di presentare denuncia contro i principali marchi che stanno facendo cartello».

Per i benzinai il problema è lo Stato

Non è così per Martino Landi, per 13 anni presidente nazionale della Faib, la principale associazione di categoria dei benzinai: «I numeri parlano chiaro e dicono che la parte del leone la fa lo Stato con il paradosso di pagare l’Iva sulle accisa, ossia una tassa sulla tassa» dice. E poi spiega: «La percentuale di imposte e i costi fissi di lavorazione per trasformare il greggio in benzina e gasolio e di trasporto rimangono invariati anche se, improvvisamente, i produttori impazzissero e cominciassero a regalare il petrolio: per questo è impossibile che a una diminuzione del prezzo del greggio corrisponda una riduzione di egual misura nei prezzi alla pompa».

Il prezzo medio nelle province

Intanto gli automobilisti continuano a controllare i prezzi. Dati alla mano, almeno ieri, in Toscana per quanto riguarda la benzina i più fortunati erano quelli della provincia di Grosseto (1,696 euro al litro la media provinciale per la benzina) , i meno quelli di Arezzo (1,741) e Siena (1,734) . In mezzo Pistoia (1,702) , Prato (1,707) , Lucca (1,708) , Livorno (1,709) , Massa Carrara (1,710) e Pisa e Firenze (1,713) .l


 

Primo piano
La tragedia

Carrara, incidente in una cava: muore operaio di 59 anni – Video

di Giovanna Mezzana
Sani e Belli