Economia
Il massacro delle foibe e il Giorno del ricordo
Una presa di coscienza arrivata molti anni dopo. Oggi previste celebrazioni in tutta Italia
Nella giornata di oggi ricorre la giornata del Ricordo dedicata alla commemorazione delle vittime delle foibe, ma, dato che forse non tutti sanno di che cosa si parla, proviamo ad analizzare l’argomento facendo un passo indietro per comprenderlo meglio.
Siamo nel 1943, l’Italia l’8 Settembre assiste alla firma dell’armistizio con gli Alleati da parte del capo di stato Pietro Badoglio e alla conseguente occupazione dei tedeschi di ampie aree del nord e fondazione della Repubblica di Salò, eventi che diedero il via alla guerra civile italiana e che furono la causa di molti orrori.
Con la caduta del Fascismo le aree dell’Istria e della Dalmazia, che avevano assistito ad una forte immigrazione di italiani nel ventennio precedente, furono teatro di una terribile purga inflitta ai danni dei nativi della penisola.
Infatti i partigiani slavi si vendicano dei torti subiti dai fascisti sulla pelle dei civili italiani, torturando, massacrando e poi gettando nelle foibe, depressioni carsiche sotto forma di spaccature profonde centinaia di metri, circa un migliaio di persone innocenti, considerandoli “nemici del popolo”.
Ma la violenza aumentò ulteriormente nel 1945, quando le truppe di Tito occuparono Trieste, Gorizia e l’Istria e si scatenarono contro gli esuli italiani, uccidendo nelle Foibe e anche nei campi di concentramento non solo soldati fascisti, ma anche cattolici, democratici, socialisti, sacerdoti, donne, anziani e bambini, compiendo così una vera e propria carneficina che testimonia l’odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare i non comunisti e gli italiani.
Questa strage ebbe fine solo dopo che nel 1947 l’Istria e la Dalmazia furono dichiarate ufficialmente parte della Jugoslavia e tutti gli italiani rimasti sul loro suolo, circa 300. 000 secondo gli storici, furono cacciati e mandati sul nuovo territorio italiano. Analizziamo dunque qualche numero: gli storici concordano che le foibe abbiano causato tra le 5. 000 e le 12. 000 vittime accertate, persone uccise con una macabra pratica rituale.
Si legavano decine di civili col fil di ferro e si portavano sull’orlo di una foiba, poi il primo riceveva una pallottola in testa e cadendo trascinava giù tutti gli altri, che morivano di fame, sete, dissanguate o nel peggiore dei casi per il tetano causato dal metallo con cui erano immobilizzati.
Inoltre si stima che le vittime siano in realtà molto più numerose, e che nelle profondità del Carso rimangano tutt’oggi insepolti ancora migliaia di civili innocenti.
Dopo aver sentito questi dati, sicuramente penserete che la Repubblica Italiana abbia istituito fin da subito la giornata del Ricordo per commemorare le sue vittime in Istria e Dalmazia, ma sarete stupiti dall’apprendere che questa giornata è stata creata solo nel 2004, quasi sessant’anni dopo la fine di massacro, e tutt’oggi ancora se ne parla molto meno di quello che si dovrebbe.
Dopo tutti i dati che abbiamo analizzato e essendo venuti a conoscenza della scarsa risonanza che questa giornata ha in Italia, ci siamo chiesti le cause di tutto ciò, e con questo articolo abbiamo voluto far sì che anche voi vi poniate la stessa domanda e riflettiate, dunque vi lasciamo con questo semplice interrogativo: perché?
*Studenti della IV Alc, Liceo Classico XXV Aprile di Pontedera