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Animali toccasana per over 65 «Visite mediche ridotte del 15%»

di Martina Trivigno
Animali  toccasana per over 65 «Visite mediche ridotte del 15%»

Cani e gatti come “farmaci”: antidepressivi e antidolorifici

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Avere un amico a quattro zampe intorno toglie il medico di torno. Parafrasando un vecchio adagio, ecco che gli animali da compagnia sono un vero e proprio toccasana per il corpo e la mente, in particolare per gli anziani che, grazie a loro, trovano nuovi stimoli. Ma quali sono i benefici e come si concretizzano? Lo dice la scienza e lo conferma in più di uno studio: innanzitutto riducendo del 15 per cento le visite mediche.

Insomma, cani, gatti e conigli (e qualunque altro animale viva tra le mura domestiche) non sono soltanto compagni di vita in grado di colmare un senso di solitudine, ma rappresentano anche un distillato di benefici per la salute, soprattutto per gli over 65. In pratica, il loro effetto può essere paragonato a quello di un farmaco: antipertensivo, antidepressivo, antidolorifico. «Si individuano due livelli di benefici per la salute e il benessere degli anziani attraverso la relazione con gli animali – spiega il professor Andrea Ungar, presidente della Società italiana di Gerontologia e Geriatria, ordinario di Geriatria all’Università di Firenze e presidente dell’associazione Veteris – . Quelli che derivano dall’introduzione di animali di compagnia per la cura di specifiche patologie, riconoscendo agli amici a quattro zampe il ruolo di co-terapisti nel trattamento, e quelli che derivano dalla presenza di un animale nel contesto casalingo che favorisce l’interazione sociale, aiuta a colmare il senso di solitudine e inutilità attraverso l’accudimento, donando benessere e gratificazione affettiva di grande valore, con benefici non solo psicologici ed emotivi, ma anche sulla salute fisica».

E ora c’è un elemento in più da tenere presente. «Il dato che ora emerge, certificato dalla pratica clinica, è che lo stimolo all’attività motoria derivato dal rapporto di accudimento dell’animale da parte dell’anziano, porta a vere e proprie modifiche dei parametri fisici come l’abbassamento della pressione, il rallentamento del ritmo cardiaco e respiratorio, fino addirittura, alla riduzione del colesterolo e dei trigliceridi, con meno attacchi cardiaci e minore mortalità per malattie cardiovascolari. Una ricerca pubblicata sulla rivista “Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes”, ha infatti evidenziato che avere un cane riduce del 33 per cento il rischio di morte nei pazienti reduci da infarto che vivono soli – conclude Ungar-. Tutto ciò si traduce in una necessità ridotta del 15 per cento di visite mediche, per cui gli anziani trascorrono in media, all’anno, 21 giorni fuori casa, come dimostra un recente studio pubblicato sugli “Annals of Internal Medicine”, senza contare un risparmio di circa quattro miliardi di euro per il Sistema sanitario nazionale».


 

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