Maltempo in Toscana, forti temporali e neve: cosa succede nelle prossime ore e le zone a rischio – Video
Fiocchi abbondanti in montagna, preoccupa il rischio di sistemi temporaleschi a “V” sulla fascia costiera e primo entroterra
Dalla mattina di venerdì 31 gennaio la Toscana fa i conti con la prima fase di un’ondata di maltempo che –nel corso della giornata – potrebbe portare a fenomeni intensi in alcune zone. Forti temporali che rischiano di creare danni nelle località dove colpiranno. Una situazione potenzialmente pericolosa che la Protezione civile Toscana monitora con grande attenzione. Intanto torna la neve abbondante in montagna Ma andiamo con ordine.
L’allerta
C’è un’allerta gialla per temporali forti emanata dalla sala operativa della Protezione civile, valida dalle 10 a mezzanotte di venerdì 31 gennaio. La Regione riassume così la situazione: «Previste piogge in estensione dalla costa al resto della regione nel corso della giornata di venerdì 31 gennaio. Cumulati medi fino a 10-20 mm sulle zone occidentali, massimi fino a 40-60 mm sulle zone di nord-ovest e sulla costa e sull'Arcipelago».
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La situazione attuale
Dalle otto del mattino di venerdì 31 gennaio fino alle 11, in Toscana è già piovuto in modo abbondante, nonostante la fase più intensa del maltempo prevista non sia ancora arrivata. Dal sito del Centro funzionale regionale si leggono accumuli di 27 millimetri di Metato, in provincia di Pisa, 20 millimetri sul Monte Pisano, lato nord, in provincia di Lucca e 19 millimetri a Bocca d’Arno (Pisa). I dati mostrano chiaramente come, nel mattino di venerdì 31 gennaio, le zone più colpite dalle piogge siano state quelle in provincia di Pisa e Lucca.
La previsione
Ma cosa dobbiamo aspettarci nel corso della giornata? Per comprendere l’evoluzione dei temporali sulla Toscana arriva in aiuto il modello matematico Moloch-Ecmwf, che aiuta a capire in maniera abbastanza precisa dove si formeranno e scaricheranno i temporali. Stando alle mappe, la giornata di venerdì 31 gennaio sarà caratterizzata da forti piogge soprattutto nella parte di Toscana a nord dalla linea immaginaria che unisce Livorno e Firenze. A rischio di forti temporali risultano quindi le zone costiere della
provincia di Lucc a, Pisa, Livorno e Massa-Carrara. Ma anche le zone interne della Valdera, del basso Pisano, del Livornese e della Lucchesia. Qui si potrebbero verificare forti temporali, capaci di scaricare diverse decine di millimetri in poche ore.Rischio “temporali a V”
Nei giorni precedenti il 31 gennaio correnti particolarmente calde e umide hanno “abbracciato” la Toscana. Venti tropicali che hanno causato anche l’innalzamento anomalo delle temperature sulla regione, con le temperature massime che hanno raggiunto anche valori sui 16-17 gradi. Nella giornata di venerdì 31 dicembre l’aria fredda che sta avanzando dalla Spagna verso il nord Africa farà da “innesco” per temporali che potranno risultare – come spiegato anche in precedenza – molto forti. E c’è il rischio che si verifichino sulla Toscana i cosiddetti “temporali a V”. I sistemi temporaleschi a “V”, meglio classificati con il termine di “V-Shaped”, sono dei potenti sistemi temporaleschi a mesoscala, di tipo lineare. La caratteristica di questi temporali, che assumono un carattere autorigeneranti quando transitano sopra un ampio tratto di mare, con temperature delle acque superficiali piuttosto miti (ma non per forza calde), è quella che nella parte più meridionale, lungo la punta della “V”, lì dove si verificano le precipitazioni più forti, si possono presentare pure degli elementi “supercellulari”, con intensa rotazione, particolarmente avvezzi per lo sviluppo di fenomeni vorticosi, da non confondere però con le “Supercelle” classiche. In genere si formano in presenza di forti aeree d’instabilità, lungo il settore caldo (flusso pre-frontale) di una circolazione depressionaria, strutturata nei medi e bassi strati, o nel ramo ascendente di una lunga saccatura, che affonda direttamente dalle alte latitudini, attivando sul lato orientale di quest’ultima un intenso flusso di correnti meridionali a tutte le quote, con notevoli velocità nella media e alta troposfera (flussi in genere da Sud, S-SO e SO). Questi temporali sono molto temuti, soprattutto durante la navigazione aerea, a causa delle violentissime turbolenze che possono propagare anche al di fuori dei Cumulonembi. Le celle più intense stanno proprio lungo il vertice della V, sul versante Sud o Sud-ovest, dove si concentrano i fenomeni più violenti ed estremi, con piogge torrenziali e attività elettrica a fondoscala. Difatti le cellule che si sviluppano lungo la punta, non avendo nulla a sud che possa rubare l’aria calda e umida destinata a loro, tendono ad assumere le caratteristiche di una “Supercella” classica, con moto rotatorio, tanto da essere confuse con essa, anche se la “Supercella” ha una struttura molto differente. Molti di questi sistemi convettivi sono i principali responsabili delle intense fasi di maltempo e degli eventi alluvionali che negli ultimi anni hanno flagellato varie aree del nostro territorio nazionale e altre regioni del Mediterraneo, ma non solo.
La neve
Rischio alto per i temporali, dunque, ma non solo. Sulla Toscana è tornata prepotente anche la neve in montagna. Dalla mattina di venerdì 31 gennaio sta nevicando in maniera forte all’Abetone e in Val di Luce, a partire dai 1.200 metri, ma anche in alta Garfagnana, a San Pellegrino in Alpe. Nevicate che andranno avanti – in modo alternato – per la giornata di venerdì 31 dicembre. Una buona notizia soprattutto per gli operatori del settore sciistico.