Casa quanto mi costi, troppo alti anche i prezzi degli affitti: fra le città più care c’è Firenze
Secondo i dati dell’Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni per 10 milioni di famiglie, l'acquisto di un’abitazione nei grandi centri è insostenibile
Per 10 milioni di famiglie, quelle con reddito fino a 24 mila euro, l'acquisto di una casa è insostenibile nelle grandi città e per i più fragili anche l'affitto è troppo caro. È quello che emerge dai dati dell'indice di accessibilità per l'acquisto, che emergono dall'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni presentato dall'associazione nazionale dei Costruttori Edili a Roma.
Le città meno accessibili
La ricerca evidenzia che per pagare il mutuo si arriva a spendere la metà del proprio reddito, per i meno abbienti anche oltre i due terzi. Nei capoluoghi, l'acquisto di un abitazione per le famiglie meno abbienti (primo quintile di reddito), nel 2022 la città meno accessibile è Milano per l'82,9% seguita da Roma 61,4% e Firenze +61%. Per le famiglie in fascia “grigia” (secondo quintile di reddito) Milano è sempre in cima per il 54,1%, al secondo posto Napoli 41,2% e il terzo gradino è Firenze per il 41,1% delle famiglie.
Troppo cari anche gli affitti
Lo studio afferma che anche l'affitto, nelle grandi città, è fuori dalla portata per le famiglie delle categorie più fragili. Per pagare l’affitto si arriva a spendere quasi la metà del proprio reddito, per i meno abbienti anche oltre. Per i meno abbienti sul podio delle città inaccessibili c'è ancora una volta Milano per il 70,8% seguita da Roma, 62,4% e Firenze per il 59,2%.
Sul tema del Ddl Salva Milano il presidente Ance, Federica Brancaccio, afferma: «È fondamentale dare un'interpretazione autentica delle norme che diano certezza ai cittadini, alle famiglie, alle imprese ma anche ai tecnici dei comuni». Ance e Confindustria sostengono che la risposta al Piano Casa, per trovare soluzioni abitative a un costo sostenibile per le diverse categorie di redditi, sia quella di sviluppare un modello di intervento pubblico-privato basato su tre proposte. Semplificazioni urbanistiche e amministrative, misure fiscali, sviluppo di strumenti finanziari e di garanzia che rendano possibile la partecipazione all'investimento dei privati.
I dati dell’Ance
Secondo i dati Ance, nel 2024 l'edilizia abitativa nel 2024 cala del 5,2% e le previsioni per il 2025 sono di un ulteriore calo del 7%, in un settore, quello delle costruzioni, attraversato da forte incertezza e a rischio crisi dal 2028 quando saranno finiti i fondi del Pnrr. «C'è tanto da fare per questo Paese, c'è l'emergenza della casa, c'è da intervenire sul nostro fragile territorio - aggiunge il presidente Ance -. Questi sono i principali asset sui quali noi chiediamo di cominciare a lavorare per il futuro, per il dopo Pnrr». Brancaccio a commento dei danni causati dal maltempo in Liguria e in Toscana sottolinea: «Non è possibile che non ci sia un piano di interventi per dissesto idrogeologico visto la fragilità di questo Paese».