La Toscana sotto la grande nevicata di 40 anni fa, il direttore del Lamma: «C’è un record rimasto imbattuto»
Nel gennaio del 1985 un’eccezionale ondata di gelo portò per giorni temperature polari. Città e costa imbiancate, colture distrutte. Bernardo Gozzini: «Difficile che si ripeta»
«Quando si descrive la neve, si dovrebbe cominciare dalle risate dei bambini», scrive il poeta contemporaneo Fabrizio Caramagna. E proprio dalle risate dei bambini toscani, e c’eravamo anche noi, comincia il ricordo di quell’incredibile, gelido gennaio di 40 anni fa, il gennaio del 1985. Quando noi bambini toscani, da Grosseto all’Isola d’Elba, da Pisa a Carrara, da Firenze a Livorno, trovammo fuori dalla finestra il regalo più inatteso che la Befana, con qualche piccolo disguido nei tempi di consegna, potesse recapitare. Bianca, silenziosa, soffice: la neve. E per molti di loro – di noi – mai così vicina: sulla spiaggia di Marina di Grosseto, sotto la Torre di Pisa, tra i canali di Livorno, lungo le sponde dell’Arno e finanche dentro il fiume.
Sono passati esattamente 40 anni da quel freddo eccezionale, artico, che colpì l’Europa, Italia compresa. Un’anomalia termica della stratosfera, la spiegarono i meteorologi, che portò al congiungimento dell’anticiclone delle Azzorre con quello polare, facendo scendere sul continente aria artico-continentale. In Italia arrivò da un ingresso inusuale: non il corridoio della Bora, a nord est, ma la costa occidentale. E il primo schiaffo arrivò, oltre che ad Alghero, in Sardegna, proprio in Toscana, e in particolare a Grosseto.
Dal 4 al 13 gennaio tutto il territorio toscano, come il resto del Paese, fu «adagiato nel suo camice di neve», per dirla con Ungaretti. Anche se non per tutti fu una risata di bambino. Le temperature minime divennero siderali, in montagna – il Monte Amiata toccò i -20°C – come in pianura e in città. Il 9 gennaio la neve raggiunse i 40 centimetri su Firenze e 80 in Val di Cecina. L’11 gennaio la minima all’aeroporto di Firenze precipitò a -22, 2 °C, mentre in città l’osservatorio Ximeniano registrò -11 °C. Le massime non riuscirono a superare -0, 4 °C e -1, 2 °C. All’aeroporto di Pisa la temperatura piombò a -14, 4 °C, mentre nella città il termometro scese a -12, 2°C. Il giorno dopo Peretola aveva già infranto il record del giorno prima, toccando i -23, 2°C. Lucca segnò -13, 4°C, Saline di Volterra -28, 8 °C. In Versilia le temperature massime non riuscirono a risalire lo zero. Più a sud, Grosseto toccò -13°C all’aeroporto e -8 in centro.
Il maltempo campeggiò anche sul Tirreno: «Toscana sotto la neve» titolava il nostro quotidiano mercoledì 9 gennaio 1985. «E il miracolo nella piazza stavolta è un manto di neve», titolò l’edizione di Pisa.
Scuole chiuse, autobus, treni e aerei bloccati, strade impraticabili. Echi ce li aveva gli spazzaneve? Chi l’aveva mai vista, a queste latitudini, così tanta neve? E per così tanti giorni? E non solo quella. Il ghiaccio era ovunque. Gelò il lago di Massaciuccoli, in Versilia. E gelò l’Arno a Firenze.
E proprio in quei giorni a Firenze un giovane futuro meteorologo era di leva al Battaglione Abetone. Era Bernardo Gozzini, oggi direttore del Consorzio Lamma della Regione Toscana. «In quei giorni – ricorda – feci due guardie. Uscii da una guardia alle 17 e tornai alla mia macchina che avevo parcheggiato in viale Fratelli Rosselli e la ritrovai sotto la neve. Il record di temperatura minima di allora a Firenze è rimasto imbattuto, tra l’altro».
E ricorda anche un altro aspetto, meno fiabesco: «Il gelo, così, massacrò la nostra olivicoltura e anche le viti. Fu un disastro per i raccolti».
Un gelo così non è più tornato. E viene da chiedersi se potrebbe mai tornare. «Non si può mai dire, ma è chiaro che in una situazione di cambiamento climatico come quella attuale, sarebbe un fenomeno molto raro. Le nevicate ora per le zone di pianura della Toscana si stanno diradando molto. Prima, negli anni Cinquanta, Sessanta, ricordo anche intorno al 1973-1974, qualche fiocco di neve lo potevi vedere. C’è stata una nevicata importante nel dicembre 2010 che imbiancò parte della Toscana e creò particolari problemi ai trasporti. Poi più niente». Tornando a oggi, già in giornata la temperatura salirà, ma tra il 10 e l’11 gennaio scenderà di nuovo. Neve in vista? «Forse all’Abetone», spiega Gozzini. La magia della neve fuori dalla finestra anche in città e in pianura resta un ricordo di quattro decenni fa.