Treni, la denuncia di Legambiente: la linea Firenze-Pisa tra le peggiori in Italia e trasporto pubblico al collasso
Presentato a Roma il rapporto Pendolaria 2025: pesano finanziamenti limitati, ritardi e interruzioni sempre più frequenti
In Italia, il trasporto ferroviario resta un tema secondario e i finanziamenti a oggi risultano essere assolutamente inadeguati. Il risultato è un servizio che fatica a migliorare e su cui pesano anche gli impatti degli eventi meteo estremi con ritardi e interruzioni sempre più frequenti, i divari cronici tra Nord e Sud del Paese, i tagli ai collegamenti interregionali. È quanto emerge dal rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente presentato oggi a Roma, che tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia segnala una delle tratte cruciali di “casa nostra”: la Firenze-Pisa considerata, nell'ultimo report disponibile di ottobre 2024, la peggiore in affidabilità fra quelle toscane.
Finanziamenti limitati
«L'Italia è un Paese con i freni tirati sul trasporto pubblico», afferma Legambiente, puntando il dito contro finanziamenti limitati e una visione politica che lascia in secondo piano l’efficienza del trasporto ferroviario, fondamentale nella lotta alla crisi climatica. Secondo l'associazione sono «esigui i 5,2 miliardi di euro previsti nel 2024 dal fondo Tpl e i 120 milioni aggiuntivi nella legge di Bilancio in discussione». A questo si aggiungono «203 eventi meteo estremi che negli ultimi 15 anni hanno causato interruzioni e ritardi a treni, metro e tram in tutta Italia»; con Roma, Napoli e Milano tra le città più colpite. Tra le linee ferroviarie peggiori d'Italia Legambiente inserisce sette novità, tra cui – oltre alla Firenze-Pisa – l’Avellino-Benevento, la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, con ripetute e quotidiane interruzioni del già scarno servizio; la rete di Ferrovie della Calabria, dove le due linee del taurense (la Gioia Tauro - Palmi - Sinopoli e la Gioia Tauro - Cinquefrondi) sono state sospese integralmente nel 2011 e giacciono in stato di abbandono e la Vicenza-Schio, molto frequentata da studenti e da lavoratori, ma ancora a binario singolo e non elettrificata. Preoccupanti anche i tagli avvenuti negli ultimi anni dei collegamenti interregionali come quelli tra Torino-Bologna, Milano-Venezia e Milano-Ventimiglia.
Il divario fra Nord e Sud
In generale a Roma, Napoli e Milano ci sono alcuni dei collegamenti peggiori che - con «ritardi cronici, stazioni chiuse da anni e treni poco frequenti» - diventano una «vera e propria sfida quotidiana per i pendolari». I divari tra Nord e Sud sono «sempre più ampi: i treni regionali hanno un'età media doppia al Meridione, ci sono linee chiuse da anni senza interventi, mentre il progetto del Ponte sullo Stretto drena risorse miliardarie». Ci sono anche "buone notizie" come «l'apertura della linea M4 a Milano, della linea 6 a Napoli, e i cantieri dei tram di Bologna e Padova».
«La continua rincorsa a grandi opere - osserva Legambiente - distoglie l'attenzione dai veri problemi di chi viaggia in treno ogni giorno. Servono investimenti adeguati per treni moderni, servizi efficienti, interconnessioni e mobilità accessibile, soprattutto nelle aree più vulnerabili e in quelle metropolitane». Legambiente avanza tre proposte al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, tra cui aumentare gli investimenti, promuovere una mobilità più sostenibile, garantire la qualità del trasporto pubblico.