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L’Empoli spaventa la Dea e si piega solo a De Ketelaere

di Paolo Nencioni

	L'esultanza di Sebastiano Esposito dopo il provvisorio 2-2
L'esultanza di Sebastiano Esposito dopo il provvisorio 2-2

L’attaccante belga trascina l’Atalanta all’undicesima vittoria consecutiva in campionato (3-2), ma gli azzurri se la sono giocata fino alla fine

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EMPOLI. La Dea stavolta ha tremato, e il merito è dell’Empoli. Sono 11 le vittorie consecutive dell’Atalanta, ma quanta fatica stasera per la capolista contro una squadra, quella di D’Aversa, che se l’è giocata fino alla fine nonostante le assenze e il divario fisico e tecnico. Finisce 3-2, l’Empoli torna a casa con zero punti in saccoccia, ma con la conferma di essere un gruppo dalle mille risorse, che merita di stare dove sta. Anche senza una pedina importante come Viti, fermato da un risentimento all’adduttore sinistro prima del fischio d’inizio.

Sono gli azzurri ad andare in vantaggio al 13’ grazie anche a una dormita collettiva della difesa nerazzurra che si perde Henderson su un fallo laterale: il traversone dello scozzese viene trasformato in oro dal sinistro di Colombo, il bomber da trasferta. I padroni di casa accusano il colpo e in più al 20’ si fa male il capocannoniere Reteguei, sostituito da Zaniolo.

Il primo squillo degli orobici arriva al 24’, testa di Kolasinac e Vasquez devia sul palo. Il pareggio invece arriva 10 minuti dopo: testa di De Ketelaere che anticipa Cacace su cross di Zappacosta. Ora l’Atalanta attacca a testa bassa, prende un altro palo con Djimsiti al 42’ e nel primo minuto di recupero la ribalta con Lookman, bravo a sfruttare una sponda di Zaniolo.

Sembra un finale già scritto, ma nella ripresa l’Empoli non si scompone, continua a macinare gioco e al 56’ viene premiato da un rigore “consigliato” dal Var all’arbitro Feliciani per un fallo di Djimsiti su Grassi, anche contro il parere dell’esperto Luca Marelli su Dazn, lo stesso Marelli che non aveva visto il rigore solare concesso agli azzurri all’Olimpico per il fallo su Esposito. Ma tant’è. Lo stesso Esposito trasforma e si va sul 2-2. C’è ancora un’eternità da giocare, ma gli azzurri stringono i denti e la mossa di D’Aversa di far partire Gyasi dalla destra per farlo accentrare dà parecchio fastidio alla difesa di casa. Al 67’ Colombo ha sui piedi la palla del possibile colpaccio, ma si attarda e sbaglia il contropiede. L’Atalanta spinge ma non crea particolari occasioni. Gasperini getta nella mischia anche Samardzic, Hien e Ruggeri; D’Aversa risponde con Maleh e Fazzini al rientro. Ma sarà il solito De Ketelaere in stato di grazia a togliere le castagne dal fuoco a 4 minuti dalla fine. Prende palla sulla tre quarti, salta Cacace, elude il rientro di Ismajli e Anjorin (i due migliori tra gli azzurri) e la mette di sinistro dove Vasquez non può arrivare. Chapeau. Buon Natale Dea, ma sotto l’albero l’Empoli trova la consapevolezza di aver giocato quasi alla pari con una delle più forti squadre d’Europa.

D’Aversa: «Ai miei ho detto di tenere la testa alta»

«Peccato veramente: i ragazzi, nonostante le tante assenze, credo che abbiano fatto una grande prestazione. C'è stata però la giocata di un calciatore straordinario, merito all'Atalanta». Questo il commento di Roberto D’Aversa alla fine della partita. «Ai ragazzi ho fatto i complimenti e ho detto di tenere la testa alta. Sabato dobbiamo giocare un'altra partita. Non è semplice a Bergamo: i ragazzi se la sono giocata con coraggio. Se siamo qui a recriminare sul risultato vuol dire che stiamo facendo qualcosa di straordinario. Ora non ci si può abbandonare alla sconfitta. Devo dire che c'è stata la bravura di De Ketelaere; poi c'è la posizione di Zaniolo che non si capisce se influisce sulla traiettoria. Una squadra che deve salvarsi deve avere sempre questo atteggiamento».

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